CATEGORIE

Ferrari boom: sale il prezzo a Wall Street

di Matteo Legnani domenica 18 ottobre 2015

4' di lettura

Venerdi pit stop a Maranello per far vedere la fabbrica ad un gruppo di investitori dopo il successo di Londra (duecento analisti in sala). Domani l' ultima sosta nella West Coast e poi il traguardo di mercoledì con l' esordio a Wall Street. L' agenzia Bloomberg annuncia il tutto esaurito con una richiesta dieci volte superiore rispetto all' offerta (17,1 milioni). Il settimanale "Milano Finanza" aggiunge che la pressione della domanda è tale da consentire a Marchionne di alzare del 20% la forchetta di prezzo inizialmente collocata fra 48 e 52 dollari. Se l' indiscrezione fosse fondata si arriverebbe ad un prezzo superiore ai 60 dollari. Per Marchionne un extra introito da duecento milioni che porterebbe il totale 1,17 miliardi di dollari invece dei 997 attesi. Il valore complessivo della Ferrari sarebbe superiore agli undici miliardi. Qualche casa d' affari però comincia a storcere un po' il naso considerando i parametri del Cavallino assolutamente irrealistici. Passi anche che il titolo venga considerato un articolo di lusso e non un fabbricante di auto: aver costruito un Mito avrà pure una sua importanza. Già questo ha permesso di raddoppiare i prezzi. Il price-earning (il parametro più usato dagli analisti per capire se il prezzo è giusto) per i gruppi automobilistici è di nove. Se fosse stato adottato alla Ferrari il valore non sarebbe stato superiore a cinque-sei miliardi. È stato utilizzato invece il multiplo che si adatta alle "griffes" che mediamente è 21. Su questo livello è stata fatta ancora una maggiorazione portando il p/e di Ferrari a 29 per tenere conto dell' interesse che c' è intorno all' operazione. Con l' ulteriore ritocco al rialzo a 60 dollari si arriva a 31 che, nel mondo, si applica solo a Hermes, simbolo del lusso assoluto. La domanda, a questo punto è molto semplice: se il titolo sbarca in Borsa con quotazioni così elevate che possibilità ci sono di un' ulteriore rivalutazione? Sarà l' interrogativo cui il mercato comincerà a rispondere da mercoledì in avanti. Nel frattempo per incentivare l' interesse cominciano a uscire i primi dati sulla gestione. Emerge che New Business Netherlands (Nbn), la società olandese che prenderà il nome di Ferrari dovrebbe registrare nel terzo trimestre ricavi consolidati netti tra 720 e 730 milioni di euro (rispetto a 662 milioni un anno prima) e un margine lordo tra 140 e 145 milioni (da 89 milioni). Lo slogan "Vivi il sogno /Live the dream", che campeggia sull' arco rosso nel piazzale di entrata del Museo Ferrari a Maranello diventa, così, il marchio di tutta l' operazione. Per il bilancio Fca si profila la possibilità di un beneficio di quattro miliardi tra collocamento e debito scaricato sul groppone del Cavallino. In un colpo solo Marchionne potrebbe dimezzare l' indebitamento di otto miliardi. In queste condizioni il gruppo potrebbe presentarsi al gran ballo delle fusioni ormai considerato inevitabile. Exor, la holding di casa Agnelli, avrebbe in portafoglio il 30% di Fca e il 24% di Ferrari dopo lo scorporo che avverrà a gennaio. Tenuto conto del diritto al voto plurimo esistente in Olanda, la cassaforte della dinastia sarà comunque in condizione di mantenere il controllo dell' assemblea. Tuttavia un altro interrogativo si presenta all' orizzonte. Quanto vale Fca priva di Ferrari? Dicono i pessimisti: l' eventuale sposo non avrà grande interesse ad una dote dove spicca un marchio di sicuro valore (Jeep), un altro che fatica nella resurrezione (Maserati non arriva a 50 mila auto l' anno come promesso) e una scommessa come Alfa Romeo? Rispondono i tifosi di Marchionne: tutta Fca a Piazza Affari vale 18 miliardi. Solo la Ferrari undici: possibile mai che tutto il resto del gruppo non superi i sette miliardi? Insomma fra Torino e Detroit ci sarebbe ancora molto valore da estrarre. Il dibattito è aperto. Comunque per chi fosse ancora interessato all' operazione c' è un po' di tempo a disposizione. A raccogliere le prenotazioni c' è la cabina di regia rappresentata Ubs, Merril Lynch e Banco Santander. Poi mercoledì suonerà la campanella che segnerà il debuto. Ferrari avrà come come sigla a Wall Strett "Race", velocità. Nulla di più adatto. Chiuso il capitolo quotazione ci sarà lo spezzatino. Ad ogni socio Fiat verrà assegnata un' azione del Cavallino Rampante. La distribuzione avverrà a titolo gratuito. Fca aumenta il bottino Domanda superiore all' offerta per la Rossa: voci di aumento del prezzo di quotazione del 20% Così il Cavallino sarebbe quotato con multipli paragonabili al super lusso del colosso HermesFerrari boom: sale il prezzo Una vignetta sull' Ipo Ferrari apparsa sul sito americano www.bidnessetc.com, che presenta analisi finanziarie in modo semplice e creativo. di Nino Sunseri

tag
ferrari
prezzo
ipo
wall street
sergio marchionne

A cuore aperto Ferrari, Giancarlo Fisichella vuota il sacco: "La foto che spiega tutto"

L'ultimo flop Ferrari rossa di vergogna, vietato sbagliare nel 2026

Sempre peggio Ferrari, Jean Alesi umilia Vasseur: "Un tentativo imbarazzante"

Ti potrebbero interessare

Ferrari, Giancarlo Fisichella vuota il sacco: "La foto che spiega tutto"

Lorenzo Pastuglia

Ferrari rossa di vergogna, vietato sbagliare nel 2026

Lorenzo Pastuglia

Ferrari, Jean Alesi umilia Vasseur: "Un tentativo imbarazzante"

Lorenzo Pastuglia

Charles Leclerc umilia la Ferrari: "Mentre guidavo facevo i conti"

Time da Bezos all’Ia Ma non è più il 1999

«È una di quelle notti autunnali perfette che fanno sembrare magica Manhattan. Non c’è una nuv...
Buddy Fox

Checco Zalone nei guai: crollo dopo l'addio della moglie, quanto ha perso

La società cinematografica di Checco Zalone, Mlz srl,secondo quanto riporta il Corriere, ha subito un crollo fina...

Dazio Ue da 3 euro su tutti i piccoli pacchi

Pacchi bersagliati da tasse e tariffe doganali. Dopo l’annuncio di un possibile prelievo di 2 euro per ogni collo ...
Attilio Barbieri

Asse Cgil-sinistra su Elkann: "Libertà di stampa a rischio"

«Quello che sta succedendo è un tentativo esplicito di mettere in discussione la libertà di stampa e...
Andrea Muzzolon