Quando Farage parlava del complotto contro il Cav

di simone cerronisabato 31 maggio 2014
Quando Farage parlava del complotto contro il Cav
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Il blog di Beppe Grillo anche oggi detta la linea pentastellata: l'apertura è dedicata al famoso discorso di Nigel Farage, ormai suo alleato dopo l'isolamento nazionale e le false speranze delle europee, del 16 novembre 2011 al Parlamento Europeo, largamente diffuso dai media italiani. In quel discorso il leader britannico accusò Van Rompuy di non essere stato eletto da alcuno, i burocrati europei di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e che l'Ue aveva deciso la sostituzione di Berlusconi in Italia con Mario Monti.    Il complotto contro Berlusconi - Farage, dunque, quattro giorni dopo la caduta del governo Berlusconi, aveva parlato di un complotto (lo stesso di cui ha recentemente parlato nel suo libro dell'ex ministro del Tesoro Usa Timothy Geithner.) "Pochi giorni dopo la caduta del governo Berlusconi voi", signor Rehn, signor Van Rompuy e company, "avete deciso che Berlusconi se ne doveva andare" affermava Farage in quel discorso che oggi Grillo ha ripreso sul suo blog.  "Così è stato rimosso e rimpiazzato dal signor Monti, un ex commissario europeo, un architetto complice di questo disastro dell’euro e un uomo che non era neppure un membro del parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi sarà il prossimo che sta per essere fatto fuori. La differenza è che noi sappiamo chi sono i cattivi. Voi tutti dovreste essere ritenuti colpevoli per quello che avete fatto. Dovreste essere tutti mandati a casa". Poi si scagliava contro il presidente del Consiglio europeo. "E devo anche dirle, signor Van Rompuy, che 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, io mi sbagliavo sul suo conto. Io dissi che lei sarebbe stato l’assassino silenzioso delle democrazie nazionali, ma non è stato così: lei è piuttosto rumoroso, non le pare? Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia e ha detto: 'Questo non è il tempo per fare le elezioni, ma per agire!' ". L'euro è un fallimento - "Vi rifiutate tutti di ammetterlo - spiegava Farage - ma da ogni punto di vista obiettivo l’euro è un fallimento. E chi esattamente è responsabile? Chi se ne farà carico di tutti voi? La risposta è nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto; nessuno di voi ha una qualunque legittimazione democratica per i ruoli che avete svolto in questa crisi". Poi attaccava la Germania e la sua cancelliera, intenta a prendere potere e non vedere l'effettivo andamento dell'eurozona. "E in questo vuoto - prosegue Farage -  anche se con riluttanza, si è rafforzata Angela Merkel. E ora noi viviamo in una Europa dominata dalla Germania, qualcosa che il progetto europeo in realtà avrebbe dovuto fermare. Qualcosa che coloro che ci hanno preceduto in realtà hanno cercato di evitare, pagando un elevatissimo prezzo di sangue. Non voglio vivere in una Europa dominata dalla Germania e neppure lo vogliono i cittadini europei".  L'attacco ai burocrati per il caso della Grecia - Segue poi l'attacco ai capi di quella che Farage ha sempre definito una cosca che lavora alle spalle del palcoscenico europeo. "Voi, ragazzi, avete fatto la vostra parte, perché il signor Papandreou se ne è venuto fuori con la parola 'referendum' e… Oh! signor Rehn, lei lo ha dipinto come una violazione della fiducia, e i suoi amici qui si sono riuniti come un branco di iene, hanno circondato Papandreou, l’hanno rimosso e rimpiazzato da un governo marionetta. E’ stato uno spettacolo assolutamente disgustante. Ecco cosa è stato".