Ue, la proposta a Mario Draghi: niente quantitative easing, meglio acquisti del debito "mirati"

di Giulio Bucchidomenica 7 settembre 2014
Ue, la proposta a Mario Draghi: niente quantitative easing, meglio acquisti del debito "mirati"
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Niente Quantitative easing, meglio interventi "mirati" sui Paesi dal debito a rischio. E' l'ultima carta in mano all'Unione europea per spingere Mario Draghi e Banca Centrale europea a intervenire per risolvere la crisi dell'Eurozona. Secondo le ultime indiscrezioni che filtrano da Bruxelles, la nuova Commissione starebbe cercando un accordo con Francoforte per creare più flessibilità di bilancio e svincolare i Paesi in difficoltà (in testa quelli dell'area mediterranea: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia) dai rigidissimi tetti. Se di fronte al Quantitative easing (riacquisto massiccio di debiti pubblici e privati sul mercato, "generalizzato") il no della Germania è certo, vista anche la mancanza di eurobond comunitari, la strada di misure chirurgiche è forse più percorribile. Si tratterebbe, in sostanza, di un acquisto diretto della Bce sui debiti in eccesso rispetto ai vincoli Ue degli Stati più in difficoltà. Il fardello di debito verrebbe accolto dall'Eurotower per un periodo di tempo definito e concordato durante il quale, di fatto, gli Stati aiutati verrebbero "commissariati": dovrebbero cioè rispettare il tabellino di marcia di riforme e risanamento, senza sgarrare. In pratica, uno sforamento controllato che però, essendo sempre una forma di mutualizzazione del debito, potrebbe anche in questo caso incontrare l'opposizione di Berlino. La speranza dei vertici Ue è che di fronte al collasso che minaccia tutta l'Europa (anche la Germania), la Merkel faccia un passo indietro e possa ricucire lo strappo con Draghi dopo il discorso del governatore a Jackson Hole in Wyoming e le telefonate convulse nell'ultimo fine settimana.