Una poltrona in Italia non si nega a nessuno, specialmente se quel nessuno è stato un ministro. E così ecco che in sordina, per evitare ogni pubblicità, è stata ufficializzata la nomina dell'ex titolare dell'Economia nel governo Letta, Fabrizio Saccomanni, a direttore generale onorario di Bankitalia, carica creata (ad hoc?) appena lo scorso maggio. Scelta che ha scatenato la protesta di Adusbef e Federconsumatori, che in una lettera inviata a governo e gruppi parlamentari hanno chiesto se siano compatibili le misure di austerità ed i sacrifici richiesti da Bankitalia e Bce a lavoratori, famiglie e pensionati al minimo, con "tali nomine onorifiche". Nomine che a giudizio delle due associazioni "danno l'impressione di sperperi e sprechi". L'accusa dei consumatori - I due presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, si chiedono "quali siano i costi che graveranno su tale carica confezionata ad hoc (auto blu, autista, segreterie, uffici, spese di rappresentanza?) per appagare l'auto-celebrazione dell'ex ministro dell'Economia" che, indicano in una nota "sarà ricordato per il regalo elargito alle banche di 7,5 miliardi di euro, proprio dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia". "La situazione economica è così grave, che ogni giorno la Banca d'Italia invita governo e Parlamento all'austerità, a tagliare costi e spese, a ridurre pensioni e stato sociale che non ci possiamo più permettere. Ma come un Giano bifronte, Governatore Visco e Direttorio di Bankitalia, predicano bene, ma - prosegue la nota - continuano a comportarsi come se la crisi sistemica, prodotta dai banchieri che hanno edificato piramidi finanziarie di sabbia piazzando titoli tossici anche per la scarsa vigilanza delle banche centrali, riguardasse solo i pensionati al minimo ed il 43% dei giovani senza lavoro, privati in Italia, di ogni speranza di futuro".