La riduzione del cuneo fiscale sarà "coperta in modo permanente da tagli di spesa": lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Bruxelles, dove ha per la prima volta partecipato alla riunione dell'Eurogruppo come rappresentante ufficiale del governo italiano. "Sono stato incoraggiato dai colleghi che conoscevo per le mie diverse incarnazioni - ha detto Padoan riferendo del suo debutto internazionale da ministro - e ho approfittato dell'usanza che si ha con i nuovi membri per esporre a grandi linee il programma del governo, basato su uno sforzo di aggiustamento strutturale importante" con "un orizzonte di medio termine, cioè quello che si pone il nuovo governo". Lo sforzo "passa per una serie di riforme strutturali, passa per una riduzione del cuneo fiscale che sia coperto in modo permanente da tagli di spesa". Proprio questa, ha aggiunto, "è una condizione molto importante, ritenuta essenziale non solo dai colleghi dell'Eurogruppo ma in generale per garantire la sostenibilità". Ora tocca a Cottarelli - La palla passa dunque al commissario per la spending review Carlo Cottarelli, chiamato a tirar fuori dal cilindro degli sprechi pubblici almeno 8 miliardi di euro. I 2 miliardi restanti, detto che i numeri sbandierati dal premier Matteo Renzi sono ballerini e un po' truffaldini, dovrebbero arrivare dal rientro dei capitali dalla Svizzera. Niente di nuovo: evasione, capitali all'estero e tagli di spesa per trovare le coperture utili a diminuire le tasse e dare ossigeno alle imprese. Ricetta tradizionale e, fino ad oggi, mai attuata veramente.