Altro che +0,8%. Nel secondo trimestre 2014 il Prodotto interno lordo italiano registra una crescita molto debole o persino una ulteriore regressione, dopo quella registrata nei primi tre mesi dell'anno. È il segnale che arriva dall'Istat nella sua nota mensile, secondo cui la variazione congiunturale del Pil dovrebbe attestarsi in un intervallo tra il -0,1% e il +0,3%. Il rischio è doppio, non solo la forbice "alta" della forchetta è scesa di un decimo percentuale rispetto alle precedenti previsioni (+0,4%), ma si affaccia il rischio che anche nel secondo quarto dell'anno la ripresa stenti ad arrivare e anzi resti il Pil resti in territorio negativo. Rendendo ancora più difficile l'obiettivo fissato dal governo nel Def (+0,8%). "Il Pil è previsto evolvere intorno a ritmi sostanzialmente analoghi anche nella seconda metà dell'anno in corso. Tenuto conto del dato del primo trimestre e dei valori centrali degli intervalli sui vari passi di previsione, la variazione del prodotto lordo nella media del 2014 risulterebbe debolmente positiva" spiega la nota dell'Istituto di statistica.