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Botta di Capodanno, autostrade più care

di Eliana Giusto domenica 28 dicembre 2014

3' di lettura

Il governo ha sterilizzato il possibile aumento della Tasi sulla prima casa con la proroga per il 2015 del tetto massimo al 2,5 per mille. E ha pure congelato il canone Rai di 113,50 euro, evitando di inserirlo nella bolletta della luce. Questo non significa che il nuovo anno sarà privo di spiacevoli sorprese. Immancabile l’aumento della benzina. Dopo i 9 ritocchi degli ultimi 4 anni l’accisa sui carburanti salirà ancora nel 2015. Il quantum sarà stabilito dall’agenzia delle Dogane dei Monopoli sulla base del bottino da recuperare: 671 milioni di gettito aggiuntivo per il prossimo anno e 17,8 milioni per il 2016. E sulla testa degli automobilisti arriverà pure l’altro classico di Capodanno: l’aumento dei pedaggi autostradali. Il decreto dei ministri dell’Economia e dei Trasporti che stabilirà le nuove tariffe arriverà solo a fine anno, ma la stangata già si profila all’orizzonte. Il titolare delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha portato in Consiglio dei ministri del 24 una relazione sule misure messe in atto per contenere gli incrementi. Per tutta risposta la società Strada dei Parchi Spa, che fa capo alla famiglia dell’imprenditore Carlo Toto e gestisce la A24 e la A25 in Abruzzo, ha presentato una richiesta di aumenti dei pedaggi fino al 9%, lamentando un calo del traffico del 20%. Il rincaro, che si aggiungerebbe a quello già ottenuto nel 2014 dell’8,28%, sarebbe ben oltre il limite dell’1,5% indicato da Lupi. Un tetto a cui, ad esempio, si sono adeguate le Autovie Venete, che hanno già presentato al ministero una richiesta allineata ai suggerimenti del governo. In realtà, anche il calmiere ipotizzato dalle Infrastrutture contiene una trappola. La percentuale di incremento dell’1,5% indicata da Lupi è infatti legata all’andamento dell’inflazione, a cui le tariffe autostradali dovrebbero adeguarsi. Peccato, però, che con il Def presentato dal ministero dell’Economia lo scorso settembre il parametro dell’inflazione programmata, considerata la spirale recessiva in atto e il crollo dei consumi, sia stato ritoccato al ribasso: dall’1,5 allo 0,2% per il 2014 e dall’1,5 allo 0,6% per il 2015. Se l’indice dei prezzi dovesse rivelarsi tale anche in fase di calcolo definitivo ci troveremmo con incrementi dei pedaggi che, anche nella migliore delle ipotesi, saranno più alti del costo della vita. Bisognerà poi vedere come si regolerà il governo con le richieste ben più esose che arriveranno da alcune società. Secondo il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, «gli ennesimi aumenti dei pedaggi sull’autostrada dei parchi sono una vergogna». Contro i rincari Cialente sta pesando di mettere in piedi un vero e proprio coordinamento di guerra. L’idea è quella di creare un blocco con tutti i sindaci delle principali città dell’area, da Teramo a Pescara fino ad Avezzano per «dire basta» ad incrementi che hanno triplicato i prezzi nell’arco di una decina di anni e che nel 2014 si sono attestati a più del doppio della media del 3,9% registrata sul territorio nazionale. Una scelta che sembra anche non aver pagato, considerato il calo del traffico denunciato dalla stessa società proprio in seguito all’aumento dei pedaggi. Parte proprio da questa riflessione, più balzelli meno consumi, l’iniziativa della Brebemi, che per il nuovo anno ha invece annunciato degli sconti, che oscilleranno tra il 10 e il 15% e richiederanno o la residenza o il possesso del Telepass. I saldi, però, dureranno solo fino a maggio, quando sarà completato il tracciato della Teem e la Brebemi sarà collegata al sistema autostradale nazionale. di Sandro Iacometti

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