Cambiano dal 1 luglio gli importi degli assegni per il nucleo familiare (Anf) meglio noti come "assegni familiari" che rimarrano in vigore fino al 30 giugno 2015. Come ogni anno la rivalutazione è calcolata sulla base dell'aumento del costo della vita, misurato dall'Istat per il 2012/2013 con l'1,1%. Ad averne diritto sono coloro i quali percepiscono un reddito "da dipendente" al di sotto di 100 mila euro annui. Nelle tabelle per la nuova annualità chi percepisce un reddito annuo fino a 14.354,66 e ha tre figli percepirà un assegno mensile di 137,50 euro, mentre ammonta a un simbolico 0,12 centesimi l'assegno per il genitore dello stesso numero di figli che guadagna tra i 70.739,73 e i 70.854,56. Chi ne ha diritto - Nelle categorie di lavoratori che beneficiano degli assegni famliari sono previsti i dipendenti, anche part-time, quelli para-subordinati (i contrattisti a progetto, per esempio) che sono iscritti alla gestione separata Inps e quelli che versano un'aliquota aggiuntiva per le prestazioni non pensionistiche. Compresi anche i pensionati ex dipendenti con figli a carico, i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione o con l'indennità di disoccupazione e infine Colf e badanti. Il calcolo - I criteri per quantificare gli assegni si basano sul reddito complessivo all'interno del nucleo familiare, compresi quelli non da lavoro come gli affitti se superano i 1.032,91 euro, e dalla composizione della famiglia. Possono ricevere gli assegni i coniugi non separati con figli minorenni. Il limite di età arriva a 21 anni nel caso di famiglie con almeno 4 figli, se almeno uno di questi è studente e gli altri non abbiano superato i 26 anni. Non ci sono limiti di età per chi ha figli disabili, purché questi non siano sposati. Godono degli assegni anche i lavoratori che hanno in famiglia fratelli o nipoti minorenni, possono essere anche maggiorenni se disabili oppure orfani di entrambi i genitori. Come si richiede - I lavoratori dipendenti fanno richiesta di ricevere gli assegni familiari direttamente al proprio datore di lavoro. Possono invece rivolgersi all'Inps invece i pensionati, i lavoratori para-subordinati, chi riceve indennità da disoccupazione o mobilità e i collaboratori domestici. Per questi soggetti è possibile seguire la procedura telematica indicata sul sito inps.it, chiamare il numero verde 803164 oppure consultare un patronato di fiducia autorizzato dallo stesso ente di previdenza.