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Le banche ancora sotto esame dell'Europa

di Lucia Esposito domenica 23 novembre 2014

2' di lettura

E’ allarme per la banche italiane. Dopo gli stress test di un mese fa, non è calata l’attenzione dell’Europa sul sistema creditizio italiano e, nell’analisi di Federico Fubini su Repubblica, viene fuori un quadro abbastanza preoccupante. C’è infatti un rischio deficit per 16 miliardi il che si traduce per le famiglie e per le imprese in un’ulteriore stretta al credito. Il governo invece corre il rischio “perdere” l’aiuto delle banche che investono in titoli del debito pubblico. Le conseguenze - Il sistema tradizionale, quindi, potrebbe saltare. C’è poi la ricostruzione di un incontro avvenuto mercoledì scorso nella sede dell’Associazione bancaria italiana si è svolto un incontro tra i principali banchieri. Da quaesto incontro è venuto fuori prima di tutto che anche Mediobanca ha rischiato grosso durante gli stress test del mese scorso. Gli esponenti della vigilanza della Bce hanno alzato il livello di attenzione sulle banche italiane e soprattutto ritengono – che dovrebbero venire meno molte delle “eccezioni” usate dalle banche per mostrare condizioni migliori del patrimonio. “Mediobanca è tecnicamente considerata a Francoforte una delle banche deboli : quelle che rientrano nelle soglie di capitale richiesto in Europa solo grazie al ricorso ad alcune (legittime, per ora) eccezioni contabili. Ma nel 2015 gli stress test della Bce si ripeteranno, e così nel 2016. Piazzetta Cuccia rischia dunque di trovarsi di fronte alla richie-sta dell’Eurotower di ricapitalizzarsi”., si legge. Ma in generale se dovessero venire meno tutte le eccezioni usate finora dalle banche, il rischi sarebbero enormi: per le banche tedesche l’ammanco potenziale rischi di arrivare a 31 miliardi di euro, per le italiane a 16, per le francesi a 5 e in totale per l’area euro a 132.  I titoli di Stato - Con l’eliminazione delle eccezioni contabili emergerebbero la critica posizione debitoria delle maggiori banche. C’è il grande tema dei titoli che non possono più essere considerati senza rischio. In pratica le banche non potranno più essere considerato come ancora di salvezza dei governi perché saranno scoraggiate dall’acquistare Btp. E le banche italiane hanno in bilancio quasi 400 miliardi di bond del governo di Roma.

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