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Imu, aumentano la benzina e le tasse sui conti bancari

Enrico Letta visto da Benny

Martedì il Consiglio dei ministri decisivo. Per scongiurare la seconda rata dell'imposta sulla casa un altro ritocco alle accise

Matteo Legnani
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A sapere che sarebbe andata così, forse avremmo volentieri pagato l'Imu. Perchè quella dell'abolizione dell'imposta sulla casa sta diventando una barzelletta, tra annunci di abolizione, rinvii, grattacapi per trovare le famose coperture. E poi ancora annunci, smentite, grattacapi. L'ultima comica è stata ieri. Doveva essere il giorno dell'annuncio definitivo che la seconda rata non si sarebbe pagata. E, invece, tutto è stato rinviato al Consiglio dei ministri di martedì per non lasciare fuori dall'esenzione gli agricoltori. E allora, ecco che si torna a parlare di aumenti della benzina e non solo. Tra le misure al vaglio del governo per la cancellazione della seconda rata Imu c'è l'aumento al 128% per il 2013 (al 127% nel 2014) dell'acconto Ires per banche e assicurazioni. Ll'imposta sull'Ires aumenterà invece dal 100 al 101% per le società. Sul fronte del risparmio amministrato, i soggetti che applicano l'imposta sostitutiva saranno tenuti, entro il 16 dicembre di ciascun anno, al versamento di un importo, a titolo di acconto, pari al 100% dell'ammontare complessivo dei versamenti dovuti nei primi undici mesi del medesimo anno.  Ma la copertura necessaria per la cancellazione della tassa sulla casa arriverà anche dagli aumenti delle accise su benzina e gasoli che mirano a determinare maggiori entrate nette non inferiori pari a 1.505 milioni di euro per l'anno 2015 ed a 42,2 milioni di euro per l'anno 2016. Calcoli ovviamente teorici, visto che come dimostrato in occasione degli aumenti sui carburanti voluti dal governo Monti nell'estate 2012 non sempre ad aumento del prezzo corrisponde un aumento degli introiti parimenti calcolabile. 

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