L'allarme della Cna: "A fine anno, tre milioni e mezzo di disoccupati"
Secondo i dati della confederazione dell'artigianato, a giugno gli occupati erano 22 milioni: il valore più basso del nuovo secolo
"La recessione è finita, ma per l'occupazione bisognerà attendere ancora", aveva detto Fabrizio Saccomanni qualche giorno fa. Secondo gli ultimi dati sul tasso di disoccupazione nel nostro Paese, l'attesa annunciata dal ministro dell'Economia sarà molto lunga. Il Cna, la confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa lancia l'allarme: "Rischiamo di arrivare a fine anno con 3 milioni e mezzo di italiani senza lavoro — fa sapere il Centro studi — quattrocentomila in più dei 3 milioni e centomila di oggi". Insomma entro la fine dell'anno aumenterà il numero di chi è senza un lavoro. Un altro dato fa riflettere: a giugno il numero degli occupati era di circa 22 milioni e mezzo, il valore più basso del nuovo secolo. Toccheremo il fondo - Per il Cna "forse non abbiamo ancora toccato il fondo". Per reggere all'urto della crisi le imprese hanno chiesto l'aiuto degli ammortizzatori sociali. Nei primi sei mesi del 2013 il numero di ore autorizzate di cassa integrazione è stato di circa 548 milioni, con un incremento di quasi il 4,6% rispetto al 2012, il livello più alto a partire dal 2009. Per gli economisti dell'organizzazione si tratta di "un dato particolarmente preoccupante per la tenuta del mercato del lavoro: se queste ore fossero interamente utilizzate si tradurrebbero nella perdita di circa 322mila posti di lavoro". I settori più in difficoltà sono quelli delle costruzioni e l'industria. Le ore di cassa integrazione autorizzate nelle costruzioni sono aumentate di 7,8 milioni, pari al 13,7% in più. Le ore di Cig autorizzate nell'industria sono cresciute di 22,3 milioni, il 6,4% in più. Negli ultimi cinque anni i due settori hanno perso rispettivamente 370mila e 362mila unità. Insomma l'alba della crescita dell'occupazione appare ancora ben lontana. (I.S.)