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Saccomanni: "Taglieremo la spesa pubblica e non sarà indolore"

Fabrizio Saccomanni

Ignazio Stagno
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"La cura sarà dolorosa". Dopo le sprangate fiscali del governo Monti, ora ci tocca l'anatema di Fabrizio Saccomanni. Gli italiani sono già pronti ad un'altra estate di lacrime e sangue. La parola d'ordine anche questa volta è una sola: "tagliare". E sarà ancora bufera come sostiene lo stesso ministro dell'economia in un'intervista al Corriere: "Certo. Ma nessuno s'illuda che vengano fuori spese misteriose da tagliare senza che nessuno protesti. Bisogna scandagliare settore per settore. Insomma non è possibile ridurre la spesa del 10% con un tratto di penna. E ci vuole tempo". Misure inefficaci -  Poi Saccomanni fa un bilancio delle misure adottate dal governo e ammette che sono soltanto un antidolorifico che però non debella la malattia: "Gli impegni presi sui pagamenti della Pubblica amministrazione, gli incentivi per le ristrutturazioni, la rata Imu non pagata, il mancato aumento dell'Iva, i fondi per la cassa integrazione in deroga, quelli anticipati alle amministrazioni regionali, lo sblocco dei versamenti per il sisma, l'accelerazione nell'uso dei fondi strutturali, tutti questi interventi compongono una importante manovra di stimolo all'economia realizzata senza aumentare debito, in alcuni casi ricollocando fondi stanziati per altre finalità. Si tratta di una serie di misure-ponte che servono a guadagnare tempo". Il governo dei rinvii ora diventa forse il governo dei ponti. Le misure adotatte sono tutte momentanee e con una prospettiva a termine. La mano nelle nostre tasche - Il mancato stop all'Iva sugli acconti è un segnale di un progetto che ha bisogno di coperture e che dovremmo pagarlo noi: "L'operazione costa un miliardo e l'alternativa era procedere subito con tagli di spesa indiscriminati. Si è preferito fare un anticipo degli acconti: può essere considerato un prestito dei contribuenti che a livello individuale ha un peso molto soft comunque compensato con minori versamenti al momento del saldo. Il Parlamento può decidere di cambiare le coperture purché siano certe. Non sarebbe stato credibile per l'Ue promettere a copertura un maggiore gettito futuro dell'Iva". Imu in alto mare -  Intanto Saccomanni cerca di tenere a bada i malumori del governo. Soprattutto quelli del Pdl e promette a denti stretti una riforma dell'Imu, ma sembra che il ministro si ancora perplesso sull'abolizione dell'imposta: "Come promesso faremo una cabina di regia coinvolgendo tutte le forze politiche della coalizione e le commissioni parlamentari. Stiamo predisponendo uno scenario di opzioni e ne discuteremo in maniera aperta: il governo vuole trovare larghe intese". E per trovarle Saccomanni deve fare anche lui da "ponte" tra Pd e Pdl e così riserva una stoccata velenosa in salsa tecnica a Renato Brunetta che aveva parlato di un "debito pubblico opaco" di reticenza da parte del Tesoro nel mostrare i conti: "L'Italia ha un grosso debito pubblico ed è obbligata a gestirlo nel modo più trasparente e professionale, dotandosi degli strumenti più adeguati di copertura del rischio. Di tutte le operazioni viene data informazione regolarmente alla Corte dei Conti".(I.S)

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