(Adnkronos) - "Una netta inversione di tendenza rispetto al passato - commenta Coldiretti - quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in citta'". "Il contatto con la natura ed i suoi prodotti e' diventato premiante rispetto all'impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale - conclude - Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticita' di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto a quello dei campi".