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Borsa, Piazza Affari in rialzo a metà seduta. Spread in calo: vicino ai 330 punti

Andrea Tempestini
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La più autorevole delle smentite arriva dai mercati. Doppia smentita, anzi. Ieri, martedì 11 dicembre, una seduta positiva che aveva quasi pareggiato il passivo che aveva seguito le dimissioni di fatto di Mario Monti e il ritorno in campo di Silvio Berlusconi (e, in parallelo, l'ammorbidirsi dello spread). Oggi, 12 dicembre, a metà seduta Piazza Affari segna un altro rialzo che annulla il segno "meno" di lunedì: poco prima delle 13 il paniere principale Ftse Mib guadagna lo 0,32% e il complessivo All Share 0,30 punti percentuali. Bene anche lo spread tra Btp decennali e Bund, retrocesso a 335 punti basi (lunedì, all'apertura dei mercati, quando era atteso il "tracollo berlusconiano", quotava a 323 punti base). Chi "tifa" spread - I mercati danno torto al folto esercito che difende Monti e condanna il ritorno del Cavaliere. Giorgio Napolitano in primis aveva manifestato tutta la sua preoccupazione, e sotto sotto "tifava" (e tifa) per il differenziale, la cui impennata avrebbe "consacrato" il Professore e delegittimato Berlusconi. E, come Re Giorgio, tanti altri: dal Ppe alla Merkel, dalla Germania a Casini e Bersani. Un'accozzaglia di gufi pronti a giocarsi la carta dell'attacco finanziario, un'arma che oggi pare già disinnescata. L'asta - A metà seduta, Milano era forte di una performance migliore degli altri mercati europei. Londra saliva dello 0,21%, Berlino dello 0,23% mentre Parigi lasciava sul campo 0,18 punti percentuali. Gli occhi dei listini restano puntati sull'asta del Tesoro italiano di Bot a 3 e 12 mesi, prevista nelle prossime ore: un buon esito della vendita segnerebbe un altro punto a sfavore delle grande coalizione che spinge per un bis di Monti al governo.

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