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Noi più flessibili veniamo penalizzati

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Andrea Tempestini
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di Ruggero Malaspina Nel gennaio 2015 sarei potuto andare in pensione, avendo  40 anni di versamenti pensionistici.  Purtroppo  i miei 40 anni sono divisi in versamenti di: 17 anni in Inps e 23 anni in Inpdap, avendo lavorato in comparti diversi. Fino al 2010 la ricongiunzione era onerosa in Inpdap e gratuita in Inps, in quanto il regime pensionistico del primo ente era ed è più alto rispetto a quello dell'Inps. Con la legge del 2010, nel mio caso, la ricongiunzione in Inps da gratuita è passata a ben 250 mila euro di costo, in unica soluzione o 300 mila euro circa se rateizzata. Per tale motivo non potrò andare in pensione, dopo aver atteso, purtroppo invano, che il precedente ministro, malgrado gli impegni presi, sanasse l'errore normativo: perché di errore si deve parlare e non di scelta politica, come ammesso dallo stesso Sacconi. Ma è pensabile che in una fase della nostra economia in cui debbono, per forza, essere annullate tutte le rigidità del sistema, possa permanere una severa penalizzazione prevista solo per i lavoratori che hanno sviluppato una carriera cambiando lavoro/comparto, dimostrando cioè una flessibilità da tutti, politici e tecnici, auspicata?  

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