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Italia, debito pubblico da record: duemila miliardi di spese

Nicoletta Orlandi Posti
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  Gli italiani sono stati spremuti bene bene eppure il debito pubblico continua a crescere. A settembre si sono sfiorati i duemila miliardi per mandare avanti lo Stato. Le manovre del governo non sembrano aver avuto i benefici sperati.  O per lo meno non sono stati sufficienti a sostenere i costi della nostra faraginosa macchina burocratica e i meccanismi di solidarietà ai quali dobbiamo contribuire facendo parte dell'Unione Europea.  Lo dimostrano i numeri resi noti da Bankitalia. A fronte dell'aumento del 2,6%, nei primi nove mesi del 2012, delle entrate tributarie (280 miliardi), il debito pubblico ha raggiunto un massimo storico: 1.995,1 miliardi. L'incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (11,6 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, detenute presso la Banca d'Italia e in impieghi della liquidità, pari a 8,6 miliardi. Nei primi nove mesi dell'anno la crescita del debito (88,4 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (61,9 miliardi), l'aumento delle disponibilita' liquide del Tesoro (21,7 miliardi) e l'emissione di titoli sotto la pari (5,2 miliardi).  Nei primi nove mesi del 2012 il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche è stato superiore di 900 milioni a quello registrato nello stesso periodo del 2011 (61 miliardi). Escludendo le erogazioni in favore della Grecia (5 miliardi nel 2011), la quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati dall'European Financial Stability Facility (Efsf - 2,2 miliardi nel 2011 e 17,1 nel 2012) e le misure relative alla Tesoreria unica (che hanno comportato nel 2012 il riversamento nella Tesoreria centrale di 9,0 miliardi da parte degli enti decentrati), conclude Bankitalia, il fabbisogno del 2012 sarebbe in linea con quello del 2011.  

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