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Affitto con riscattoper vendere le case

L'inquilino acquirente firma due accordi: il primo di locazione, l'altro di opzione di acquisto. Così si può decidere dopo se comprare l'appartamento

Lucia Esposito
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Tobia De Stefano I prezzi delle case sono in calo: nel terzo trimestre 2012 a Roma del 2,6% e a Milano addirittura del 3,2. Il costo dei mutui per l'acquisto, invece,  in aumento: per un variabile (spread più Euribor) siamo al 3,5% e per un fisso (spread più Eurirs) intorno al 5,5%. E la situazione occupazionale? Beh, la perdita dei posti di lavoro a tempo indeterminato (quelli che garantiscono la possibilità di accedere a un finanziamento) è sotto gli occhi di tutti. Ecco, mettete insieme questi elementi (tutti i dati sono del portale idealista.it) e mescolate. Se siete fortunati ne uscirà la ricetta ideale per superare senza danni la crisi del settore immobiliare. Idee? Una è arrivata direttamente dal mondo anglosassone: si chiama affitto con riscatto o più in british style, rent to buy. In cosa consiste? L'acquirente stipula con il venditore due contratti. Il primo di locazione: di solito il canone è superiore a quello di mercato. L'altro di opzione: l'inquilino avrà la possibilità di acquistare la stessa casa a una scadenza e a un prezzo concordati. I vantaggi? Il primo e più evidente: se non hai liquidità e prevedi spread più favorevoli nei prossimi anni puoi posticipare il momento del mutuo. Non male. Anzi. Perché quello della difficoltà di accesso al credito è il vero collo di bottiglia dal quale non riesce a uscire il mercato delle case nostrano. «Le nuove formule di acquisto - spiega Vincenzo De Tommaso, responsabile dell'ufficio studi di Idealista.it - sono una delle risposte alla crisi. Non a caso l'affitto con riscatto è nato negli Stati Uniti, in Australia e nel Regno Unito, ma si sta diffondendo anche in Spagna e in Italia. Da noi è proposto soprattutto dai costruttori di nuove abitazioni ed ha fatto registrare negli ultimi 12 mesi un incremento dell'offerta  del 25%, mentre l'interesse (una fase preliminare rispetto alla domanda) ha segnato una crescita di circa il 70%». Consigli all'acquirente? «Innanzitutto di rivolgersi a dei professionisti nella fase preliminare per evitare che sull'immobile gravino ipoteche o che, per esempio, il contratto preveda un obbligo d'acquisto al posto del diritto di riscatto opzionale». Perché? «La flessibilità è una delle caratteristiche principali del rent to buy e se viene intrappolato in una contrattualistica troppo rigida rischia di perdere parte della sua convenienza». Appunto, ma conviene? «Bella domanda. Al momento non abbiamo studi che dimostrino sia un affare, ma noi di Idealista pensiamo sia un'opportunità per tutto il settore perchè consente l'acquisto di una casa senza mutuo, il che significa aggirare l'ostacolo principale del mercato in questo momento, quello del credito».

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