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Zero soldi a cittadini e impreseLe banche pagano solo Monti

Nel corso degli ultimi 12 mesi i crediti allo Stato sprecone sono cresciuti di 10,5 miliardi a 184 miliardi. Gli altri sono crollati di 35 miliardi

Matteo Legnani
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Lo Stato sprecone viene premiato. Le imprese e le famiglie, che sono con l'acqua alla gola, si trovano invece con la porta sbattuta in faccia. Stiamo parlando delle banche e dei prestiti concessi allo sportello. Un quadro, quello disegnato in una recente ricerca, più che paradossale. Perché i finanziamenti alla pubblica amministrazione sono in aumento, mentre quelli destinati alla cosiddetta economia reale rallentano bruscamente.   I numeri, anzitutto. Negli ultimi dodici mesi, gli istituti hanno    aumentato il credito nei confronti dello Stato: lo stock, per usare il linguaggio tecnico, è cresciuto da settembre 2011 ad agosto scorso di 10,5 miliardi di euro, passando da 173,7  a 184,2 miliardi.  Il ritmo dei finanziamenti delle banche ha subìto, invece, un drastico calo sul versante delle imprese e delle famiglie: i prestiti sono scesi, rispettivamente, del 3,6% (-32,7 miliardi) e dello 0,4% (-2 miliardi). Percentuale che passa al 2,02% (-18 miliardi) e all'1,15% (-5,8 miliardi) se si guarda all'andamento del solo 2012. I dati sono quelli della Banca d'Italia. E a incrociarli è stata Unimpresa, associazione che rappresenta micro, piccole e medie imprese. Leggi l'articolo integrale di Francesco De Dominicis su Libero in edicola oggi 23 ottobre

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