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Il metodo di Berlino: s'arricchiscesulle spalle della nostra industria

Angela Merkel

In Germania è boom di entrate fiscali dovute all'export. Ma i loro "mini" contratti a costi ridotti finiscono per deprimere la stagnante economia italiana

Andrea Tempestini
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"Cara Germania, la colpa della crisi europea è anche tua: salari troppo bassi e contratti precari creano povertà e contagiano il resto d'Europa. Parole forti. Soprattutto perché arrivano da un commissario Ue, l'ungherese Lazslo Andor, commissario agli Affari Sociali. Ma ancor di più perché a pubblicare l'intervista al politico di Budapest è la Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'organo ortodosso della città che ospita la Bundesbank, che in queste settimane ha ospitato, approvandole, valanghe di contumelie ed accuse a Mario Draghi, l'italiano che vuol ricacciare la Germania nel caos della repubblica di Weimar. Il Mefistofele (definizione di Jens Weidmann, presidente della banca centrale tedesca) che da infido diavolaccio latino, con i suoi acquisti di “carta” italiana e spagnola vuole avvelenare i denari accumulati dal sudore dei tedeschi", spiega Ugo Bertone su Libero in edicola oggi. Il punto è che un commissario europeo, ossia Bruxelles, accusa la locomotiva tedesca: Berlino si arricchisce sulle spalle della nostra industria. In Germania infatti è boom di entrate fiscali dovute all'export. Ma i loro "mini" contratti a costi ridotti (con cui "truccano" i dati sull'occupazione) hanno depresso l'economia italiana. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, sabato 22 settembre 

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