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Si può rinunciare all'Imu:tre Comuni lo hanno fatto

Il Cav vuole abolirlo, ma intanto c'è chi ha già azzerato il balzello sulla prima casa: un paese in provincia di Milano e due in Sardegna. La missione è possibile

Andrea Tempestini
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  Silvio Berlusconi ne fa un baluardo del suo programma politico, ma qualcuno ha già tradotto il suo pensiero in pratica. Si tratta di tre comuni che hanno rinunciato all'Imu: una missione, dati alla mano, possibile. Gli esempi arrivano dalla Lombardia e dalla Sardegna. Il primo Comune a decidere di rinunciare agli euro derivanti dal balzello sul mattone è stato Assago, periferia ovest di Milano: gli 8.700 abitanti non pagheranno l'Imu sulla prima casa. Il sindaco di Assago, Graziano Musella, ha spiegato a Il Giornale: "Non è stata un'impresa facile, perché l'Imu ci assicurerebbe circa 800mila euro di gettito, ma ne faremo a meno. I cittadini, già tartassati, vanno aiutati, e il dovere di chi amministra e cercare soluzioni alternative", come un piano di "razionalizzazione delle spese", tagli alle sponsorizzazioni sportive e la rivisitazione di altre voci di bilancio. Mentre in Sardegna... - Ma Assago - che fa parte dei 138 Comuni virtuosi che hanno rispettato il patto di stabilità e hanno i fondamentali economici a posto - non è l'unico esempio: rinunciare all'Imu è possibile. Lo hanno fatto anche due piccoli paesini in Sardegna: Tula ed Erula, in totale 2.500 persone. Il sindaco, Andrea Becca, ha spiegato: "La mia non è una battaglia ideologica come quella della Lega Nord. Io mi sento semplicemente un buon padre di famiglia, eletto con una lista civica che più civica non si può, e mi sono giocato il jolly di questa terra, le pale eoliche". E con le pale eoliche il sindaco raggranella 400mila euro l'anno: l'Imu è inutile. Per "sfangarla" sarebbe sufficiente rintracciare delle soluzioni alternative.  

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