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Obama scivola sulla chiesa cattolica

Barack impone l'obbligo di polizze sanitarie anti-vita alle organizzazioni religiose che dirigono ospedali e scuole. Un autogol

Giulio Bucchi
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Obama ha fatto un passo veramente falso introducendo la regola che impone alla Chiesa cattolica e alle altre organizzazioni religiose che hanno ospedali, scuole, enti di carità, e quindi migliaia di dipendenti religiosi o meno, di stipulare contratti di polizze sanitarie anti-vita. Quelle che devono contenere obbligatoriamente anche la copertura delle spese per le misure di controllo delle nascite:  come le pillole contraccettive, anche del giorno dopo, i preservativi, e gli interventi che provocano l'aborto. Di fatto, lo Stato ha chiesto ai vescovi, entro un anno, di rinunciare al proprio credo pro vita e di sottomettersi al diktat secolare di finanziare la misura più inaccettabile dai cristiani, oppure di pagare la multa stabilita per i datori di lavoro che non assicurano i propri dipendenti. I vescovi Usa sono insorti: nella prima domenica dopo la notizia, almeno 153 di loro hanno tenuto sermoni durante le messe in cui hanno denunciato questo “severo assalto alla libertà religiosa”. Il primo a dare il la era stato, a caldo, il più importante prelato americano, Tim Dolan, che è appena stato nominato cardinale dal Papa, e che è anche arcivescovo di New York e presidente della Conferenza dei vescovi Usa. “Fate sapere ai nostri leaders eletti che volete che la libertà religiosa e i diritti di coscienza siano ripristinati e che l' obbligo dei contraccettivi sia cancellato”, aveva scritto Dolan ai vescovi. E l' appello è stato raccolto con una mobilitazione dalla netta valenza politica. Peggy Noonan, influente giornalista del WSJ, ha scritto che Obama può benissimo perdere le elezioni per questo “ suicidio”,  e ieri Gerald Selb, altro commentatore dello stesso giornale (il più diffuso negli Usa) ha fornito una statistica che dovrebbe far tremare la Casa Bianca. In nove delle ultime dieci elezioni politiche, la maggioranza del voto dei cattolici è andata al candidato che ha poi vinto le elezioni: cinque volte al Democratico e cinque volte al Repubblicano. Per stare ai tempi più recenti, mentre nel 2008 il 54% dei cattolici si schierò con Barack (e Barack vinse), nel 2010 il 54% dei votanti cattolici andò con il GOP, e questo partito prese un  largo controllo della Camera e conquistò un pugno di senatori togliendo la supermaggioranza di 60 seggi ai rivali. I votanti cattolici sono circa un quarto del totale, una settantina di milioni sui 310 milioni della popolazione, e sono di fatto un elettorato “ swing”, ballerino. Per di più, sono tanti e influenti in Stati delicati, come l' Ohio. Obama deve ora decidere se tener duro, o perdere la faccia con la sua base liberal, sinistra e femminista. Nel primo caso dovrà  mettere in conto che fino a novembre la grancassa di Dolan risuonerà  con fragore nelle migliaia di chiese d' America. E che i suoi tentativi di bloccare il messaggio del cardinale di Manhattan (e di Benedetto XIV da Roma) alimenteranno sempre fresche controverse. Vedi il caso dell' esercito. L' Ufficio dei Capi dei Cappellani militari ha comunicato ai cappellani senior di ordinare ai preti che servono da cappellani nelle varie caserme di non leggere dal pulpito la lettera scritta da Timothy Broglio, che guida la Arcidiocesi Cattolica per i Servizi militari, destinata a raggiungere tutti i soldati credenti che seguono le messe. “E' una lacerazione della libertà che voi avete combattuto perché fosse difesa e per la quale avete visto i vostri compagni cadere in battaglia”, diceva la lettera di Broglio. “Non possiamo ubbidire, e non lo faremo, a questa legge ingiusta”. E' scoppiato un incidente diplomatico tra governo e Chiesa, che si è chiuso, si fa per dire, con un compromesso. Il testo intero, con la difesa della libertà religiosa  e l' attacco all'obbligo della polizza con le prestazioni contraccettive può essere distribuito con un volantino a funzione terminata, ma nei sermoni il passaggio di condanna della “legge ingiusta” non sarà letto. Così, dopo la negazione della libertà di culto, Obama è arrivato a censurare anche il primo emendamento sulla libertà di parola dei preti. Si è proprio messo in un pasticcio, e la storia non finisce qui. Infatti, si sono messi in moto anche i gruppi laici di credenti, come Bill Donahue, della Lega Cattolica, che ha detto: “ Combatteremo questa misura con le cause in tribunale e con le vertenze e, arrivo a dire, magari anche scendendo nelle strade”. di Glauco Maggi twitter @glaucomaggi

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