Roma, 8 giu. (Adnkronos) - L'ultimo scritto pubblicato da Giacomo Matteotti in vita, si conclude con queste parole: "Petroli, bische": una specie di messaggio in bottiglia. Dal 10 giugno 1924, data dell'assassinio del deputato socialista, gli studi su questo delitto politico non si contano. In occasione dell'anniversario del delitto, Lindau edizioni ha dato alle stampe un volume che fara' discutere. A firmarlo e' Riccardo Mandelli, il titolo e' 'Al casino' con Mussolini. Gioco d'azzardo, massoneria ed esoterismo intorno all'ombra di Matteotti'. "Tutti abbiamo imparato che Matteotti fu ucciso per la sua coraggiosa denuncia dei brogli e delle violenze elettorali fasciste, e in parte e' vero -spiega l'autore all'Adnkronos- da qualche anno pero' si e' fatta strada un'altra ipotesi, molto piu' vicina a quelle avanzate dai giornali subito dopo il suo rapimento sul lungotevere Arnaldo da Brescia, il 10 giugno 1924". Il deputato socialista, e' la tesi dell'autore, "stava indagando sui 'decreti sporchi' appena emanati dal governo: ricerche petrolifere e liberalizzazione delle case da gioco. La stampa di opposizione era scatenata, e in qualche caso anche quella fascista si mostrava critica. Che quei provvedimenti fossero frutto di corruzione era piu' che un sospetto". Matteotti, spiega l'autore, docente di storia in un liceo di Imperia, "aveva ricevuto notizie riservate durante un viaggio in Inghilterra e Francia, e stava preparando un esplosivo dossier di denuncia. Nel suo mirino c'era l'accordo con la Sinclair Oil; ma anche e soprattutto il decreto che avrebbe permesso di aprire casino' su tutto il territorio nazionale". (segue)