Biennale, Pietromarchi: ''Punterò sull'arte italiana più storica che giovane''

domenica 7 ottobre 2012
Biennale, Pietromarchi: ''Punterò sull'arte italiana più storica che giovane''
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Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Tappa oggi pomeriggio al Mibac e poi si parte. Bartolomeo Pietromarchi, da ieri sera curatore del Padiglione Italia della 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia è soddisfatto, "i giornali hanno avuto una buona risposta e sono contento", afferma all'Adnkronos, delineando la logica che seguirà nella sua gestione. Del progetto presentato per la curatela della Biennale Arte "non posso ancora parlare - spiega - oggi devo vedere i rappresentanti del ministero per capire come mi devo organizzare su tutta la linea". Però, "in termini generali - aggiunge - diciamo che fa parte di un percorso che è stato intrapreso da tanto tempo. Un lavoro sull'arte italiana più storica che giovane, che tiene conto di una visione tematica dell'arte". Una considerazione riflessa anche nel libro di Pietromarchi, 'Italia in Opera', dove l'autore dimostra come alcuni temi sono sempre presenti nel corso di cinquant'anni negli artisti italiani, ritornano e vengono esplorati da diverse generazioni. "Ci sono quindi corrispondenze e derivazioni che arrivano da lontano - continua il curatore - e che costituiscono la nostra più profonda identità a livello sia culturale che artistico". Uno sguardo moderno all'arte che Pietromarchi definisce "trasversale, nel senso che non procede per movimenti o per generazioni ma guarda all'arte da un punto di vista più ampio, su temi che tornano e ritornano nell'ambito del discorso artistico". E' questo, secondo il curatore del Padiglione Italia, "il concetto base, che è anche la richiesta del ministero, per cui non c'è niente di sorprendente nell'idea che è stata presentata, né di provocatorio". Probabilmente in questa edizione della Biennale Arte ci sarà anche la partecipazione del Vaticano che sarà presente con un suo Padiglione. "Non è stata ancora ufficializzata la partecipazione - rileva Pietromarchi - mi sembra però un fatto positivo. Più padiglioni nazionali ci sono più interessante è vedere la diversità di approcci". Dallo scorso anno Pietromarchi è anche direttore del Macro, il museo di arte contemporanea di Roma, come assolverà entrambi gli incarichi? "Il mio impegno al Macro non viene minimamente meno - sottolinea Pietromarchi - anzi considero importante questa nomina anche rispetto al Macro che va sempre di più verso una dimensione internazionale. Per me le due cose, il Macro e il Padiglione Italia, sono strettamente collegate. Tra l'altro, l'impegno per la Biennale sarà solo di sette mesi e oltretutto al Macro sono supportato da una squadra fantastica", parte della quale potrebbe supportarlo anche nella realizzazione del Padiglione Italia: "Quando gli incarichi si sovrappongono diventa quasi inevitabile".