Citta' del Vaticano, 1 ott. (Adnkronos) - "Nei Musei Vaticani ci sono dei tesori che solo pochissimi conoscono, le collezioni piu' segrete che costituirono un tempo il cosiddetto Museo Profano". E' con il tono di chi svela un tesoro che il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, spiega cosa offre, da oggi, il nuovo allestimento del Museo Profano, esaltato in particolare dalla mostra temporanea 'Preziose Antichita", aperta al pubblico da domani al 4 gennaio prossimo. "Il Museo Profano raccoglieva testimonianze dell'antichita' classica, greca, cose meravigliose e preziose, monete, avori, bronzi, vetri, cose che venivano da civilta' remote, come ad esempio gli ori precolombiani", prosegue Paolucci, illustrando all'Adnkronos il nuovo allestimento del Museo Profano, prima cellula museale destinata all'esposizione e alla conservazione delle antichita' profane in Vaticano, istituita da Papa Clemente XIII nel 1761 e realizzata nel 1767. Pio VI incremento' la raccolta con materiale archeologico rinvenuto in scavi urbani ed extraurbani e commissiono' ai Valadier, padre e figlio, i famosi argentieri, preziose montature dei cammei della Collezione Carpegna, vero cuore della raccolta, tra i quali il famoso Cammeo Carpegna con il trionfo di Bacco. Le ricchezze del Museo Profano furono disperse in parte con lo spoglio compiuto durante l'occupazione napoleonica. "Qui ci sono cose che abbiamo recuperato dal Louvre e dall'Ermitage, tesori che erano qui e che poi le vicende della storia avevano disperso; le abbiamo riunite grazie alla collaborazioni di tanti studiosi", sottolinea Paolucci. (segue)