(Adnkronos) - La Galleria dell'Accademia propone un'intervista "impossibile" a uno dei quattro Prigioni di Michelangelo. A parlare - avendo per protagonista Pino Colizzi, una delle più apprezzate voci del teatro e del cinema italiani - sarà il Prigione Atlante a rispondere alle domande che gli porrà la giornalista Laura De Luca. A fatica, in quanto avviluppato nella sua prigione di marmo e di incompiutezza, il Gigante denominato Atlante racconta il suo dramma. Desideroso di una forma più definita, prigioniero del suo stesso destino, il Gigante sogna una consistenza umana di carne e sangue. E ci lancia il bruciante promemoria su quelle prigioni che ci portiamo dentro e nelle quali rinchiudiamo inconsapevolmente noi stessi, atrofizzando pensieri ed emozioni. L'appuntamento con "Intervista impossibile al Prigione" è fissato per le 21.30 (prenotazioni al numero 055-294883). Si rinnova alle Cappelle Medicee la possibilità di un'esclusiva visita itinerante alla Cripta, alla Sagrestia Nuova e alla Cappella dei Principi del complesso monumentale di San Lorenzo, contrassegnata dai testi di contemporanei di Lorenzo il Magnifico, declamati da Paolo Lelli della compagnia Zauberteatro e tratti dal fortunato spettacolo "1492 - Libri di Lorenzo". Alle 20 (con replica alle 21 e alle 22, prenotazioni al numero 055-294883) Francesco Guicciardini ci racconta i momenti che hanno preceduto la scomparsa di Lorenzo de' Medici: da quel giorno del 1492 le sorti di Fiorenza (e dell'intera Europa) muteranno radicalmente. Da "tiranno illuminato" quale è, Lorenzo, nelle parole del Guicciardini, si manifesta quale promotore delle Arti e delle Scienze e vero ispiratore del Rinascimento italiano. Durante il suo "reggimento", grande accoglienza e supporto Lorenzo offre, fra gli altri, a Marsilio Ficino: suo il brano del De Sole - che sarà recitato nella Sagrestia Nuova - nel quale si paragona, in simbolico raffronto, la magnificenza del sole, quale immagine divina, a quella della casata medicea. Sempre Ficino è l'autore di una lettera che il maturo filosofo scrive al giovane Lorenzo sull'importanza del tempo che fugge. Questa verrà recitata di fronte al monumento sepolcrale dello stesso Magnifico. Da qui la visita si sposterà nell'ampio spazio della Cappella dei Principi per un suggestivo commiato, dal De hominis dignitate di Giovanni Pico della Mirandola, che possiamo considerare un vero "manifesto" del Rinascimento: la supremazia del "libero arbitrio" alla base del rinnovato homo novus.