Roma, 7 lug. (Adnkronos) - L'abbandono di un neonato nella ruota degli esposti alla clinica Mangiagalli di Milano non sorprende Melita Cavallo, presidente del Tribunale di minori di Roma, quotidianamente impegnata in casi di affidamento di bambini abbandonati. Dice il magistrato all'Adnkronos: "nelle grandi metropoli l'abbandono e' ormai una routine. Ma quando abbiamo a che fare con casi di grande precarieta' sociale e morale, la scelta dell'abbandono va vista come una scelta responsabile. E' il modo per evitare che il figlio finisca nel baratro, concedendogli la possibilita' di trovare una nuova famiglia che gli dia amore". Riflette Melita Cavallo: "soprattutto nelle grandi citta' dove l'immigrazione raggiunge livelli altissimi, i casi di abbandono raggiungono anche le cinquanta unita' in un anno. Penso ad esempio a Roma, ma credo che in qualsiasi altra metropoli il concetto non sia poi cosi' diverso". La presidente del tribunale dei minori di Roma non condanna questi gesti: "quando mi capitano casi di abbandono dovuti a storie di alcolismo, tossicodipendenza o di maltrattamenti invito la persona a riflettere sul gesto responsabile legato all'abbandono. E poi diciamolo chiaramente: una mamma senza casa e lavoro - perche' in tanti casi la rinuncia ad un figlio e' determinato da questi fattori - come potrebbe garantire un futuro sereno al proprio figlio? Il gesto di abbandono dunque e' dettato dalla responsabilita', dalla volonta' di non trascinare nel baratro il bambino". Al di la' del caso specifico, Melita Cavallo sollecita anche per il nostro Paese, come gia' avviene in Francia, l'applicazione di una norma in base alla quale la mamma che abbandona il figlio decide se un domani rimuovere il segreto e fare si' che il bambino da adulto conosca le sue radici: "da noi il dibattito e' avviato anche a livello parlamentare. Sarebbe necessario anche da noi l'applicazione di questa norma. Un fatto di civilta', ma anche una esigenza dettata da questioni di salute".
