(Adnkronos) - Lo scorso 14 settembre i carabinieri di Lecce hanno eseguito a Monteroni e Lecce alcune perquisizioni a carico di una parte degli indagati, le cui posizioni sono tuttora al vaglio degli investigatori: l'operazione ha portato al rinvenimento e al sequestro di circa 430 assegni e cambiali e di 10.000 in contranti, riscontrando quella che gli inquirenti definiscono "l'imponente mole di illeciti commessi da Giancane". La necessita' di emettere un provvedimento cautelare, ad indagine in corso, e' scaturita proprio dagli effetti di quelle perquisizioni: infatti i carabinieri, nei giorni successivi, hanno continuato a documentare l'attivita' dell'imprenditore il quale avrebbe messo in atto comportamenti finalizzati ad inquinare il quadro probatorio, anche contattando le vittime che via via venivano convocate dai carabinieri al fine di imporgli una versione a lui favorevole. Contestualmente, anche grazie al prezioso apporto del suo fido collaboratore Guido, si sarebbe prodigato per mascherare, rendendole apparentemente legittime con fatture false, operazioni usurarie. Il provvedimento eseguito oggi costituisce solo la 'punta dell'iceberg', poiche' la delicatissima indagine e' tuttora in fase di istruzione: infatti i carabinieri della Compagnia del capoluogo, in stretto contatto con la Procura, proseguiranno nei prossimi giorni approfondimenti di situazioni gia' inquadrate, ma per le quali e' necessario approfondire i riscontri di polizia giudiziaria. Non si esclude che il bacino degli indagati possa allargarsi.