Abruzzo: rischio estinzione, torna attenzione per la tutela dell'orso bruno

domenica 27 maggio 2012
Abruzzo: rischio estinzione, torna attenzione per la tutela dell'orso bruno
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L'Aquila, 27 mag. - (Adnkronos) - E' tornata a salire forte nelle ultime settimane l'attenzione attorno all'orso bruno marsicano, re in discusso delle montagne abruzzesi, per il quale esiste un duplice tentativo di estinzione. Da una parte il numero delle presenze sempre piu' ridotte (si stima intorno ad una quarantina il numero degli esemplari in giro), e dall'altro il rischio avvelenamento a causa di sostanze chimiche velenose che spesso vengono lasciate per i boschi. Secondo recenti studi del Parco nazionale Abruzzo e Molise (Pnlam) sembra essere propria questa una delle cause principali di morte dei plantigradi (una volta erano i caccaitori o perche' investiti dalle macchine) anche se e' opinione diffusa anche secondo gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che i veleni sparsi in giro non sono destinati agli orsi ma essenzialmente per i lupi,cinghiali, cani randagi. Nei mesi furono due consiglieri regionali abruzzesi Maurizio Acerbo (Rifondazione comunista) e Antonio Saia (Comunisti Italiani) a porre all'attenzione del Consiglio regionale una riflessione sul rischio esistinzione degli orsi sulle montagne dell'appennino abruzzese. I due consiglieri avevano raccolto i risultati di un apposito studio che aveva visto ridursi sensibilmente il numero degli orsi nell'arco degli ultimi venti anni e sollecitavano nel contempo adeguate iniziative anche d'intesa con il governo centrale e con quello della Ue per studiare forme concrete di salvaguardia della specie e di ripopolamento che per ora pe'uo' contare su cifre assai basse (5-9 cuccioni l'anno) mentre nel 2011 e' stata registrata la nascita solamente di tre esemplari. Da qui alcune lodevoli iniziative che l'Ente parco, che quest'anno ha compiuto i 90 anni di vita, che intende sviluppare a protezione dell'orso. (segue)