Roma, 25 lug. (Adnkronos) - Interrogato per 3 ore nel carcere di Rebibbia l'imprenditore Massimiliano Piccolo, fratello dell'ex vicepresidente del consiglio comunale di Roma ancora una volta si e' assunto tutte le responsabilita' per i fatti che lo hanno portato in carcere ribadendo quanto gia' detto al gip qualche tempo fa: "e' tutta colpa mia. Ho fatto tutto da solo". Per quasi 3 ore interrogato dai pubblici ministeri Mario Palazzi, Paolo Ielo e Barbara Sargenti, l'indagato ha ripercorso la vicenda dell'inchiesta riguardante una presunta evasione fiscale di 600 mln di euro. Ai magistrati, presenti i suoi difensori Luca Petrucci e Renato Archidiacono l'imprenditore ha ribadito anche l'impegno a ripianare i debiti che ha con l'Agenzia delle entrate chiarendo che le cooperative al centro dell'indagine vantano dei crediti nei riguardi di alcuni fornitori per un importo cospicuo. Durante l'interrogatorio Massimiliano Piccolo e' stato assistito dai due difensori i quali al termine del lungo colloquio si sono riservati di presentare ai pm eventuali istanze.