Terremoto: vescovo di Carpi, diocesi adottino nostre chiese da ricostruire

sabato 30 giugno 2012
Terremoto: vescovo di Carpi, diocesi adottino nostre chiese da ricostruire
2' di lettura

Roma, 28 giu. (Adnkronos) - "Tutte le diocesi italiane adottino una delle nostre chiese affinche' possano essere ricostruite" E' l'appello di monsignor Francesco Cavina, Vescovo di Carpi. "A causa del terremoto le chiese distrutte o parzialmente inagibili sono 47 e in alcune zone non c'e' piu' un luogo di culto che sia accessibile. Le messe si celebrano all'aperto, nei campi sportivi o sotto gli alberi", spiega il vescovo in un'intervista a Radio Vaticana. "Noi- continua Monsignor Cavina - abbiamo bisogno di vedere che qualcosa si muove. Per questo mi rivolgo ai vescovi e a quanti nella chiesa hanno responsabilita' affinche' accolgano questo appello al gemellaggio per la ricostruzione delle nostre chiese. Ma non solo. Chiedo anche a tutti gli uomini di buona volonta' - prosegue il vescovo di Carpi- di poterci aiutare ad ottenere, entro ottobre, alcune strutture prefabbricate necessarie per far riprendere la normalita' della vita parrocchiale; basta un piccolo aiuto, anche l'obolo della serva. Se non ci riusciamo la vita cristiana in queste zone rischia di sparire". "E poi- aggiunge monsignor Cavina- nell'immediato abbiamo un'altra urgente necessita': sostituire Don Ivan, il parroco morto sotto le macerie nel tentativo di salvare una statua della Madonna. La mia diocesi soffre una carenza endemica di preti, per cui mi rivolgo ancora una volta alle diocesi che hanno ricchezza di sacerdoti: se fossero cosi' generose da mandarne uno per la sostituzione di don Ivan sarebbe una cosa meravigliosa". "La gente- conclude il vescovo di Carpi- reclama il sacerdote ma io non ho possibilita' di accontentarla perche' mancano le persone".