Vicenza, 30 nov. (Adnkronos) - "Non a Roma, ma a Vicenza e chissa' in quante altre parti d'Italia dovra' ancora succedere: uno studente di 16 anni e' stato preso di mira per i suoi atteggiamenti, perche' ritenuto omosessuale, al punto che non e' piu' uscito di casa per la vergogna. E' questo il trattamento, condito di battute e scherzi pesanti, subito da un ragazzo nostro coetaneo, i cui genitori si sono alla fine rivolti ai carabinieri. L'ennesima vittima. L'ennesima discriminazione. Il razzismo non ha sempre lo stesso colore: troppo spesso, e di recente, si continuano a verificare episodi di questo tipo tra gli studenti e le studentesse del nostro Paese. E' questa l'Italia che vogliamo, ma soprattutto la scuola che chiediamo? No". A sottolinearlo e' Alberto Irone, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Veneto, che commenta cosi' la vicenda di un ragazzo della provincia di Vicenza discriminato perche' creduto gay dai compagni. E Irone spiega che: "E' quanto ormai necessario informare e formare i ragazzi di tutte le scuole, diffondendo un senso civico profondo tra di essi basato sull'uguaglianza, il rispetto e la lotta ad ogni tipo di discriminazione, affinche' crescano cittadini consapevoli e cessino di verificarsi situazioni simili". All'Adnkronos il rappresentante del sindacato degli studenti annuncia che: "la prossima settimana lanceremo in Veneto una campagna contro le discriminazioni sessuali: entreremo nelle scuole con appuntato sui vestiti un triangolino rosa (quello che nei lager nazisti contraddistingueva gli omosessuali ndr). Quindi la campagna si ampliera' alle Universita' di tutta Italia". Sulla vicenda di Vicenza, Irone spiega che: "Nei giorni scorsi ci erano stati segnalati alcuni casi simili nelle scuole cittadine, e oggi abbiamo letto di questo ultimo caso sul giornale. E' sconcertante che succedano cose del genere nell'epoca in cui viviamo".(segue)