Palermo, 4 giu. - (Adnkronos) - Prevalentemente italiani, spesso famiglie monoreddito a cui la crisi ha tolto anche l'unica speranza di una vita normale. E' l'identikit delle persone che si rivolgono ai centri di ascolto della Caritas diocesana di Palermo. Un 'esercito di disperati', con numeri in crescita costante negli ultimi anni. I dati del 2011 parlano di oltre 2.600 famiglie assistite, piu' del doppio rispetto a quelle del 2010. Di queste poi circa il 30% e' rappresentato da nuovi poveri. "Ci sono tre tipologie di soggetti che si rivolgono a noi - spiega all'Adnkronos Giuseppe Giambusso, responsabile dell'Osservatorio delle poverta' e delle risorse della Caritas di Palermo -. In primo luogo chi ha sempre vissuto in regime di poverta' e che oggi si trova ad avere molta 'concorrenza' nell'accesso agli aiuti. Poi c'e' un numero crescente di immigrati che non riesce piu' ad integrarsi nel tessuto urbano e produttivo. Infine, c'e' una larghissima parte di ceto medio, che dopo aver perso il lavoro e terminati i sussidi, ha difficolta' enormi a trovare un lavoro e ad arrivare a fine mese". "Il problema maggiore - spiega - e' che a Palermo troppi superano la soglia di poverta' assoluta e la rete familiare, che negli anni passati e' stata una sorta di ammortizzatore sociale, adesso non basta piu'". Capita cosi' che una famiglia di tre persone si trovi a 'sopravvivere' potendo contare solo su 350 euro al mese. (segue)