Roma, 10 lug. (Adnkronos) - Compassi, squadre e cultura. La Gran Loggia d'Italia apre per la prima volta il Museo e l'Archivio storico ospitato nella sede nazionale di Roma, a Palazzo Vitelleschi, e fino a sabato presenta al pubblico i suoi pezzi pregiati. Si va dai grembiuli di massoni famosi alle carte sulla Loggia degli Artisti, che comprendeva il principe Antonio de Curtis, in arte Toto', Gino Cervi e Paolo Stoppa. A presentare l'iniziativa alla stampa, il professor Luigi Pruneti, Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia, lo storico della Massoneria Aldo Alessandro Mola e Annalisa Santini, curatrice del Museo. Tanti gli oggetti custoditi nel museo ma soprattutto i documenti originali di particolare interesse archivistico che tornano a parlare. Tra questi, i ritratti di Giuseppe Mazzini autografi del periodo londinese e in eta' giovanile; il testo del 'Canto di guerra' di Goffredo Mameli con note musicali inviato da Mazzini a Giuseppe Verdi. E ancora documenti del 1852 con firme autografe di Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Mattia Montecchi, lettere di Giovanni Giolitti (1907) per la commemorazione in Campidoglio di Giosue' Carducci; manifesti, decreti e notifiche riferibili alla Repubblica Romana 1849 o lettere manoscritte di Albert Pike e Timoteo Riboli, amico e medico personale di Giuseppe Garibaldi. Senza dimenticare i paramenti di Loggia appartenuti a Ernesto Nathan, Gran Maestro e sindaco di Roma. Tra questi, la sciarpa in seta marezzata verde, listata in rosso con coccarda rossa e gioiello in bronzo (squadra e compasso intrecciati), con appunto manoscritto del nipote che ne attesta l'appartenenza. Tra gli altri documenti, i Registri matricola originali, dal 1910 al 1924, dai quali risultano iscritti alla Massoneria noti personaggi della cultura, della politica e dell'imprenditoria italiana. "E' un mondo nuovo che torna a parlare", spiega all'Adnkronos il Gran Maestro Luigi Pruneti, a capo dell'Obbedienza che conta 520 Logge in tutta Italia, per circa 10.000 Liberi Muratori (le donne sono 2.500), "il materiale e' a disposizione degli storici e del pubblico. Vogliamo dialogare liberamente -rimarca- per sfrondare pregiudizi e contribuire a ricostruire una coscienza civile per l'Italia. L'obiettivo e' togliere gli 'ossi' dalle immagini distorte che si hanno sulla Massoneria italiana". (segue)