Toscana: con 'Mamma Segreta' Regione a fianco di madri e gestanti in difficolta' (2)

domenica 7 ottobre 2012
Toscana: con 'Mamma Segreta' Regione a fianco di madri e gestanti in difficolta' (2)
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(Adnkronos) - Il progetto, dopo una prima fase sperimentale avviata nel 1999 in collaborazione con il Comune e con l'ASL di Prato e con l'Istituto degli Innocenti di Firenze, dal 2005 e' stato esteso ad altre realta'. Sempre nel 2005 e' avvenuto l'inserimento dei servizi destinati alla prevenzione dell'abbandono traumatico alla nascita e al parto in anonimato nella legge regionale 41. Successivamente la Regione ha promosso e coordinato un tavolo di confronto, coinvolgendo assistenti sociali, psicologi, ostetriche e figure dell'area ospedaliera, per definire un percorso integrato comprendente tutte le fasi dell'assistenza: dall'intercettazione del disagio, all'orientamento, dall'accoglienza e dal sostegno assicurato dai servizi pubblici, fino alla presa in carico del neonato, in caso di rinuncia alla maternita', ed alla ricerca di una nuova famiglia. Nei servizi territoriali o nei punti nascita saranno costituite e'quipe di professionisti (area socio-sanitaria) per fornire alle donne in difficolta' informazioni sui propri diritti e doveri, ma soprattutto il supporto necessario in un momento in cui viene presa una decisione fondamentale per la propria vita e per quella di un altro essere umano. Il progetto affronta anche una delle criticita' intrinseche all'affermazione del principio del diritto alla segretezza, quella della procedura di accoglienza, cura e tutela in ospedale una volta maturata la decisione di avvalersi del parto in anonimato. Vengono infatti fornite indicazioni affinche', in ogni momento in cui la donna si trova in ospedale nell'imminenza del parto, ciascun operatore che l'assiste sia in grado di coniugare le prassi con il rispetto della volonta' della donna a rimanere anonima. La Regione, in collaborazione con il centro regionale minori gestito dall'Istituto degli innocenti, accompagnera' l'attuazione di quanto previsto dagli indirizzi metodologici con azioni di diffusione e di formazione specifica degli operatori, in maniera da assicurare la graduale estensione del servizio a tutto il territorio.