Cagliari, 12 gen. - (Adnkronos) - Sesto giorno di protesta per i dipendenti delle ditte d'appalto che lavoravano per l'Alcoa di Portovesme (Carbonia), che stanno occupando il pozzo e la vecchia discenderia della Grande miniera di Serbariu, a Carbonia, rimasti senza ammortizzatori sociali. Dopo l'incontro interlocutorio di ieri a Cagliari, tra la Regione sarda, sindacati e lavoratori, stamani il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, e' andato a trovare i lavoratori in miniera. "Abbiamo chiesto al vescovo un forte impegno della Chiesa - ha riferito Manolo Mureddu della Cisl, al termine dell'incontro -, e mons. Zedda si e' impegnato a contattare, per una ulteriore sensibilizzazione, le alte gerarchie ecclesiastiche". "Noi padri possiamo stare senza mangiare - hanno detto i lavoratori chiusi nella discenderia di Serbariu al vescovo, al quale hanno chiesto di pregare per loro - ma i nostri figli hanno diritto ad un pezzo di pane. Siamo nelle nostra terra, e qui vogliamo vivere", hanno detto. Il vescovo Zedda ha rassicurato i lavoratori sulla sua vicinanza alla loro vertenza e si e' fatto portavoce delle loro istanze, in attesa dell'incontro decisivo del 16 gennaio prossimo, quando verranno decise le sorti dei lavoratori delle ditte d'appalto di Alcoa.