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Omicidio Scazzi, il consulente di Sabrina: "Sarah non è morta strangolata"

35esima udienza
domenica 13 gennaio 2013

3' di lettura

Taranto, 8 gen. - (Adnkronos) - "Dissenso totale" su diversi aspetti della relazione medico-legale del professor Luigi Strada, in particolare sull'individuazione del 'solco' ritrovato sul corpo relativo al punto di applicazione del mezzo con il quale sarebbe stata strangolata la vittima. Così si è espresso Marco Arbarello, consulente medico-legale della difesa di Sabrina Misseri, nel corso della testimonianza resa davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto dove si è svolta oggi l'ennesima udienza, la 35esima, del processo per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto del 2010 ad Avetrana. Contestata anche la conclusione della perizia circa l'uso di una cintura come arma per uccidere la ragazzina. "In Medicina Legale -ha aggiunto- quando non ci sono prove del fatto, si conclude che tutto può essere, non che deve essere andata in un certo modo". In pratica, secondo Albarello, il solco individuato da Strada non sarebbe quello relativo allo strangolamento ma quello creato dalla particolare posizione piegata della testa che avrebbe rallentato il processo di macerazione. Infatti il cadavere rimase nell'acqua del pozzo di contrada Mosca per circa 40 giorni. Oltre che dall'avvocato Roberto Borgogno, uno dei legali di Sabrina Misseri, Albarello è stato controinterrogato dal pm Mariano Buccoliero e dal procuratore aggiunto Pietro Argentino. Strada è il medico legale che venne incaricato all'epoca dalla Procura di effettuare l'autopsia. In aula stamane erano presenti entrambe le imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, detenute con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, oltre che Michele Misseri imputato unicamente di concorso in soppressione di cadavere. Il professor Arbarello si è espresso in termini estremamente critici anche con altri aspetti della perizia del suo collega, ad esempio sul fatto che determinati esami o prelievi non siano stati approfonditi o riveduti poiché, a detta del professor Strada, in quella fase c'era già la confessione di Michele Misseri. Per il resto l'udienza odierna è stata dedicata all'ascolto di una intercettazione in carcere in un colloquio del contadino di Avetrana con alcuni suoi parenti, risalendo al 31 dicembre 2010, che non era stato possibile sentire in una udienza precedente. Oggi, per l'ennesima volta, non si è presentata a deporre come testimone citata dalla difesa Liala Nigro, definita dai legali amica del cuore di Sabrina. La giovane è impegnata in un progetto Erasmus all'estero. La Procura ha chiesto alla corte di rinunciare a questa testimonianza trovando l'opposizione della difesa che lo ritiene, invece, un contributo fondamentale su diversi aspetti della vicenda. Il presidente della Corte Rina Trunfio ha rimandato ogni decisione alla prossima udienza fissata per lunedì 14 gennaio. In quella occasione si verificherà se la teste citata dalla difesa si assenterà di nuovo. Sempre lunedì la Corte dovrebbe esprimersi anche sull'integrazione dei mezzi di prova, tra i quali il riascolto in aula di Alessio Pisello, del gestore di un pub di Avetrana cui oggi si è aggiunta la richiesta della difesa di riascoltare in aula la registrazione della primissima confessione di Michele Misseri nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 cui però la Procura si oppone. Sempre la prossima settimana la Corte deciderà sulla richiesta di un sopralluogo nel garage di proprietà della famiglia Misseri in via Deledda alla presenza del contadino di Avetrana, come richiesto in udienza precedente dalla difesa di Sabrina. Dopo questa fase di ascolto dei testimoni e di produzione dei mezzi di prova si potrà passare finalmente alla discussione con le requisitorie e le arringhe dei difensori.

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