Palermo, 4 nov. - (Adnkronos) - "Non vogliamo elemosine, non tendiamo la mano per carpire la vostra pietà, ma chiediamo che ci venga restituita la nostra dignità di uomini e di donne, di padri e madri che hanno voglia di lottare e lavorare per mantenere i nostri figli". E' uno dei passaggi della lettera che 16 famiglie senza casa di Palermo hanno scritto a papa Francesco. Dopo essere state sgomberate la scorsa settimana da un immobile in via Calvi, disabitato da anni e dopo essersi accampate per tre giorni e tre notti di fronte Palazzo delle Aquile, sede del Comune, i senzatetto da quattro giorni hanno occupato un nuovo stabile in piazza Verdi di proprietà della Curia palermitana. Adesso hanno scritto una missiva al pontefice per chiedere oltre che parole di conforto, anche e sopratutto l'utilizzo degli immobili abbandonati di proprietà della Chiesa. "Dal profondo sud - si legge nella missiva - un grido di dolore e di disperazione si leva da parte di decine di famiglie che sono sprofondate nella voragine senza fine della povertà. E' la punta di un iceberg che sta travolgendo senza pietà migliaia di famiglie siciliane. Palermo sta precipitando in un processo di impoverimento senza ritorno, in una disoccupazione allarmante, che porta giorno dopo giorno alla perdita della casa perché non si è più in grado di pagare l'affitto". Da qui la proposta delle 16 famiglie senza casa. "Gli immobili chiusi e non utilizzati dalla Curia di Palermo sono molti, noi vorremmo utilizzarli, recuperandoli con la nostra stessa opera per poi restituirli alla Chiesa, nel momento in cui risaliremo la china della miseria in cui adesso ci troviamo. Il patrimonio immobiliare della Chiesa - concludono - è innanzitutto un patrimonio che è stato donato per i poveri enoi vorremmo che non si sprecasse".