Milano, 2 apr. (Adnkronos Salute) - Il volto di una donna indiana in abito tradizionale e il link a un 'Glivec Information Center' in cui si spiega perche' l'anticancro della discordia e' "vera innovazione" e non il frutto di una cosiddetta operazione di "evergreening", ossia la semplice riedizione di una vecchia molecola. All'indomani della sentenza con cui la Corte suprema dell'India ha respinto il ricorso di Novartis contro il no del Paese al brevetto sul farmaco, autorizzando la produzione delle sue copie low cost, il caso Glivec apre l'home page della multinazionale svizzera. Il gruppo ricorda il proprio "impegno a garantire l'accesso alle cure per i pazienti di tutto il mondo" e illustra la propria posizione ufficiale sulla vicenda. In particolare, il colosso basilese cerca di fare chiarezza sul concetto di innovazione farmaceutica e sul perche' e' giusto considerare il Glivec un medicinale realmente innovativo, quindi un'entita' brevettabile. Il farmaco, a base di imatinib mesilato, e' "un trattamento rivoluzionario che ha cambiato le diagnosi di leucemia mieloide cronica Philadelphia-positiva e di tumori gastrointestinali stromali (Gist) Kit-positivi - ricorda Novartis - da malattie con pochi trattamenti efficaci a patologie croniche gestibili". (segue)