Omicidio Meredith, dubbi sull'arma del delitto: è di Amanda il Dna sul coltello

giovedì 31 ottobre 2013
Omicidio Meredith, dubbi sull'arma del delitto: è di Amanda il Dna sul coltello
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Perugia, 31 ott. (Adnkronos/Ign) - Nuovi sviluppi nell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher. Secondo la perizia svolta dai Ris e depositata stamane alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze nel nuovo processo d'appello a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, il Dna isolato sulla lama del coltello considerato dall'accusa l'arma del delitto appartiene alla studentessa americana. Un risultato che potrebbe rappresentare un punto a favore della difesa. Secondo l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Raffaele Sollecito insieme al collega Luca Maori, proprio l'assenza del Dna di Meredith è l'elemento che va maggiormente sottolineato. "Questa perizia - dice all'Adnkronos - esclude categoricamente che il coltello sia l'arma del delitto. E' esattamente l'esito che ci attendevamo, quindi siamo soddisfatti. Questa - aggiunge Bongiorno - è l'ennesima dimostrazione che non c'è nulla che lega il delitto a Raffaele e Amanda. L'unico collegamento era l'arma del delitto, ma questa perizia esclude che lo sia. Dunque, dopo la perizia sul gancetto che aveva escluso la presenza del Dna di Sollecito, questo ulteriore esito fa venir meno quel flebile collegamento tra lui e l'omicidio". La traccia 'I' era stata isolata dai periti sulla lama del coltello da cucina sequestrato a casa di Sollecito, all’epoca fidanzato con la Knox. Proprio questo legame affettivo ha fatto sostenere alle difese dei due imputati - che si sono sempre proclamati innocenti - che fosse normale la presenza di tracce genetiche della giovane americana su vari oggetti presenti nell’abitazione. Nel corso delle indagini la polizia scientifica ha isolato un’altra traccia della Knox sul manico e un'altra attribuita con forti contestazioni alla vittima, proprio in prossimità di quella analizzata adesso dal Ris. In particolare, i periti Andrea Berti e Filippo Barni nella relazione odierna scrivono: "Le analisi portano ad escludere che materiale genetico di Meredith Susanna Cara Kercher sia presente nella traccia 'I"'. La stessa considerazione gli esperti la fanno per le comparazioni con i Dna di Rudy Hermann Guede e Raffaele Sollecito. Invece, si legge ancora nella perizia, "la valutazione complessiva delle risultanze interpretative poste in essere, consente di supportare in maniera estremamente significativa l'ipotesi che materiale genetico di Amanda Marie Knox sia presente nella traccia 'I" e che quindi Amanda Knox abbia contribuito con proprio materiale biologico alla traccia 'I"'. Per quanto riguarda infine "le restanti componenti alleliche presenti nei loci non attribuibili alla Knox", questi ultimi, secondo l'analisi dei Ris, sono " tali da suggerire una condizione di miscela genetica che potrebbe essersi originata da un limitato contributo di un secondo soggetto e/o da fenomeni di drop -in". "Questi alleli - concludono i Ris - restano comunque qualitativamente e quantitativamente inidonei all'identificazione di un ulteriore individuo. E comunque non trovano omogenea corrispondenza con nessuno dei profili genetici dei soggetti di confronto". "La perizia conferma che questo coltello è stato usato da Amanda Knox e a mio avviso bisogna ricordarsi che sulla punta del coltello è stato rintracciato il profilo della vittima" dice all'Adnkronos l'avvocato della famiglia di Meredith Kercher, Francesco Maresca. Per il legale inoltre bisogna ricordare che "i periti del primo appello non hanno contestato questo profilo come esito di laboratorio, ma hanno contestato l'esiguità della sostanza biologica per l'esito dell'esame. Quindi non si discute sull'esito, ma se si poteva esaminare oppure no". Inoltre per Maresca, "questo crea anche una valutazione indiziaria anche in relazione a dove è posizionata la traccia 'I' sul coltello, cioè vicino al manico, ma non nel punto di unione tra manico e lama. E sinceramente - aggiunge - è un punto, dove tagliando il famoso pane, è difficile andare con la mano. Ritengo comunque - ha concluso - che questo processo sia già pieno di tanti elementi che la Corte potrà valutare in modo sereno e assolutamente ponderato". I risultati della perizia verranno discussi in aula davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze il 6 novembre prossimo.