Buenos Aires, 14 mar. (Adnkronos/Dpa) - L'elezione dell'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Bergoglio a nuovo Papa ha riaperto in Argentina le polemiche sopra la sua condotta durante la dittatura militare(1976-1983). Due sono i punti controversi: la presunta mancata protezione di due sacerdoti della sua congregazione gesuita che furono sequestrati e la possibilita' che fosse al corrente della pratica di dare in adozione i figli dei desaparecidos. Il sito delle abuelas de la plaza de Mayo, le nonne in cerca dei figli dei desaparecidos dati in adozione, pubblica, senza fare altri commenti, le testimonianze rilasciate da Jorge Bergoglio al processo sull'appropriazione dei figli dei desaparecidos e a quello sull'Esma, la Escuela de Mecanica de la Armada dove furono torturati e uccisi gli oppositori del regime militare. Hebe de Bonafini, presidente storica delle Madri de la plaza de Mayo, si trova attualmente a Pescara e ha rilasciato solo una breve dichiarazione, diffusa dalla sua organizzazione: "la chiesa ufficiale e' con gli oppressori, ma quella del Terzo Mondo e liberatrice. Noi abbiamo rapporti solo con i sacerdoti del Terzo mondo e sul Papa nominato diciamo soltanto: Amen". L'altra organizzazione delle madri, Madres de plaza de Mayo Linea Fundadora, non fa alcun accenno al Papa sul suo sito. (segue)