Cremona, 5 ott. - (Adnkronos Salute) - Per comprendere se e' possibile evitare di somministrare alla donna con tumore al seno ormonodipendente una chemioterapia adiuvante in aggiunta alla terapia ormonale, risparmiandole inutili effetti collaterali, oggi esiste una soluzione. Un test genomico personalizzato sulla natura del tumore che, analizzando l'attivita' biologica di geni specifici, e' in grado di determinare coloro che possono trarre un reale beneficio dalla chemio, ma anche le possibilita' del tumore di ripresentarsi a 10 anni dalla diagnosi iniziale. Se ne e' parlato in occasione del congresso 'Primary systemic treatment in the management of operable breast cancer', in corso a Cremona. Gli Ospedali Civili di Cremona e Brescia fanno il punto sulle innovazioni della ricerca e terapeutiche: secondo gli esperti sono elevate le percentuali di donne che potrebbero essere candidabili al test: il 65% solo a Cremona, dove l'Ospedale esegue gia' all'incirca 70 test all'anno - ma il numero potrebbe crescere se il test venisse rimborsato dal sistema sanitario nazionale, - consentendo ai clinici di mutare la scelta terapeutica nel 30% dei casi. Effettuabile su un campione di tessuto tumorale prelevato durante l'intervento chirurgico (asportazione del nodulo, mastectomia, biopsia mammaria), il test ha come indicazione fondamentale di dover essere eseguito prima di qualsiasi trattamento post-operatorio. "Il Congresso che viene ospitato in questi giorni da Cremona - spiega Alberto Bottini, direttore dell'Uom patologia mammaria breast cancer center, Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona e presidente del Congresso - ci consente di fare il punto sulle strategie terapeutiche post-operatorie piu' efficaci. Sono infatti molte le opportunita' offerte dalla ricerca che hanno permesso di potere decidere e programmare trattamenti in una direzione sempre piu' personalizzata. E' finita l'epoca in cui il tumore del seno veniva considerato una malattia unica: oggi abbiamo capito che anche tumori apparentemente simili, sono estremamente diversi da un punto di vista molecolare e che, dunque, non possono essere assoggettati indistintamente a tutte le terapie possibili". (segue)
