(Adnkronos Salute) - L'obiettivo iniziale della manifestazione di Animal Amnesty era quello di concludere il corteo davanti all'Irccs Mario Negri. "Il percorso è stato poi modificato dalla Questura - spiegano all'Adnkronos Salute dal centro via La Masa - ma non possiamo escludere l'arrivo di gruppi di manifestanti davanti all'Istituto". Già ieri, di fronte alla sede bergamasca del Mario Negri, gli attivisti di Animal Amnesty hanno allestito una sorta di cimitero in ricordo degli animali morti in laboratorio. "Ogni croce riporta la fotografia di un animale. Ogni anno solo in Italia sono poco meno di un milione gli animali vittime della vivisezione - ricordano gli animalisti - mentre nel mondo sono quasi un miliardo". "L'offensiva animalista - sottolineano dal Mario Negri - ha preso a bersaglio Garattini per il suo impegno a difesa dell'utilizzo degli animali nella ricerca biomedica all'interno di regole certe e severe, e il conseguente sostegno al recepimento della Direttiva europea approvata nel 2010, che ha definito le regole per l'utilizzo degli animali nella sperimentazione valide in tutti i 28 Paesi aderenti. Direttiva che in 22 Paesi, tra cui Germania, Francia, Gran Bretagna e i Paesi scandinavi all'avanguardia nella ricerca, è stata recepita nella lettera e nello spirito". L'Italia invece ha preso tempo, e ora sembra andare verso il recepimento della direttiva reinterpretata in chiave restrittiva. Una linea bocciata in questi giorni anche da un duro editoriale pubblicato su 'Nature Neuroscience': le restrizioni ai test sugli animali, se passeranno in via definitiva, potrebbero avere "conseguenze catastrofiche per la ricerca biomedica italiana", si legge. "Misure draconiane", le chiama la rivista scientifica americana, che se ratificate "avranno anche l'effetto di compromettere la capacità dei ricercatori italiani di competere per i finanziamenti internazionali. Obbligati di fatto a eliminare i protocolli sperimentali 'in vivo', per gli scienziati italiani sarà difficile - se non impossibile - aggiudicarsi grant internazionali". La posizione della scienza ufficiale è ferma: "Ad oggi - ribadiscono dal Mario Negri - la sperimentazione animale resta una necessità per lo sviluppo di nuovi farmaci e di nuove cure nell'interesse in primo luogo dei malati. Per la stragrande maggioranza della comunità scientifica internazionale il ricorso agli animali nella sperimentazione scientifica rimane a tutt'oggi necessaria. Ma sono proprio gli scienziati e i ricercatori, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie, i primi ad essere impegnati nella riduzione del numero di animali utilizzati nella ricerca".