Genova, 22 mar. - (Adnkronos) - Era stata un'inchiesta della procura di Milano sull'uso di dopanti e droghe in palestre e discoteche del capoluogo lombardo a portare in carcere, il 3 maggio 2011, don Riccardo Seppia, il parroco genovese oggi condannato dalla Corte d'Appello di Genova a nove anni e sei mesi per violenza sessuale su minore e cessione di droga, la stessa pena inflitta dal Tribunale in primo grado il 3 maggio 2012. I carabinieri del Nas controllando le intercettazioni si erano imbattuti nel sacerdote ed era nato un nuovo filone di inchiesta. La prima ordinanza che aveva mandato in carcere don Seppia per violenza sessuale su minore e cessione di stupefacente era del gip di Milano Maria Vicidomini. Pochi giorni dopo, con il passaggio dell'inchiesta a Genova, era seguita l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip genovese Annalisa Giacalone per tentata violenza sessuale, cessione di stupefacente, induzione alla prostituzione minorile e detenzione i materiale pornografico riferito a minori. A mettere nei guai don Seppia erano state le sue relazioni con pusher del capoluogo lombardo, dove frequentava luoghi di appuntamenti gay, come la discoteca Illumined. (segue)