(Adnkronos) - Assistito dal suo avvocato Pietro Barolo, il patron della Nes dovra' rispondere alle domande del magistrato, che gli contestera' quanto affermato dal suo ex braccio destro Massimo Schiavon, sentito nei giorni scorsi. In sostanza, secondo la versione del suo ex collaboratore, dimessosi lo scorso 19 settembre, il titolare della società Luigi Compiano, ordinava al responsabile della 'Sala Conte' di prelevare una certa somma dei denaro dal caveau e di portarla nella sede amministrativa di via Roma. Una volta ricevuta la busta con il contante, il patron consegnava l’assegno per l’importo corrispondente alla somma ottenuta, lo faceva mettere a titolo di ricevuta nel caveau. Schiavon tornava così nel fortino di via Belvedere facendo sistemare gli assegni nel caveau. Tutto e' filato liscio, per anni, fino a quando la scorsa settimana, il primo ottobre Veneto Banca e Banca Intesa si sono presentate con propri ispettori e con la Guardia di Finanza a Silea. Ed è partita l’inchiesta della Procura prima per furto aggravato a carico di ignoti, adesso per appropriazione indebita. Nei cavau della Nes di Silea i finanzieri hanno trovato i 29 titoli di credito quando, giovedì, hanno fatto scattare le perquisizioni. E di questo sistema 'improprio' sta probabilmente rispondendo il patron della Nes, il cui interrogatorio e' ancora in corso nel tardo pomeriggio di oggi.