Perugia, 10 ott. - (Adnkronos) - E’ iniziato stamattina davanti alla Corte d’Assisie presieduta dal giudice Gaetano Mautone il processo ad Alfons Gjergji, l’unico degli albanesi arrestato per il duplice omicidio di Cenerente a non aver scelto il rito abbreviato. Gjergji è accusato, insieme ad altri due connazionali già condannati all’ergastolo, di aver ucciso Maria Raffaelli e Sergio Scoscia nel corso di una rapina nell’aprile dello scorso anno. Lui si è sempre dichiarato innocente, al contrario degli altri due, che hanno parzialmente ammesso le loro responsabilità. Stamani i giudici, dopo un’ora di camera di consiglio, accogliendo la richiesta fatta dal pubblico ministero Claudio Cicchella, hanno deciso che effettueranno un sopralluogo nella casa del delitto, ancora sotto sequestro. I giudici hanno anche ammesso tutta la lunga lista dei testimoni presentata dalla procura (sono 101 persone), l’esame dell’imputato e l’acquisizione della sentenza di primo grado con cui gli altri due albanesi responsabili della rapina finita con un duplice omicidio sono stati condannati all’ergastolo. A questa richiesta si era opposto l’avvocato Luca Maori, che difende Alfons Gjergji, e che aveva anche chiesto una perizia sul navigatore satellitare installato sull’auto di Gjergji. Per il legale servirebbe a dimostrare l’estraneità del suo assistito all’efferato delitto, ma la corte, almeno per ora non ha ritenuto di concederla. Si torna in aula il 5 dicembre per il sopralluogo.
