CATEGORIE

Lodo Mondadori, respinto ricorso M. Berlusconi: non ci arrendiamo

domenica 22 settembre 2013

9' di lettura

Roma, 17 set. (Adnkronos/Ign) - La Cassazione ha stabilito che la Fininvest dovrà risarcire la Cir di De Benedetti, ma al ribasso. In particolare la III sezione civile, nelle 185 pagine di motivazione depositate oggi, ha accolto il tredicesimo motivo di ricorso della Fininvest che in appello era stata condanna a risarcire la Cir con 564,2 milioni di euro per il danno subito con l'annullamento, nel 1991 da parte della Corte d'Appello di Roma, del lodo arbitrale favorevole a De Benedetti sul controllo della Mondadori. In particolare, piazza Cavour ha stabilito che il risarcimento che la Fininvest deve alla Cir dovrà essere inferiore del 15%. In seguito alla sentenza della Cassazione civile sul Lodo Mondadori, precisa in una nota la Cir "l'importo definitivo del risarcimento riconosciuto alla Cir ammonta a circa 494 milioni di euro". In secondo grado, per i giudici, se il relatore non fosse stato corrotto, la Mondadori sarebbe andata a Carlo De Benedetti. In primo grado, il giudice Raimondo Mesiano aveva stabilito un risarcimento di 749,9 milioni sostenendo che la Cir aveva subito un danno patrimoniale da perdita di chance. Nel motivo di ricorso di Fininvest che la Cassazione ha accolto si denunciava falsa applicazione del criterio equitativo sul 'danno patrimoniale ulteriore'. Nel dettaglio, la Suprema Corte ha accolto il tredicesimo motivo di ricorso di Fininvest e ha cassato senza rinvio il capo della sentenza d'Appello contenente la liquidazione d'anno in via equitativa come stimata nella misura del 15% del danno patrimoniale liquidato. Confermata nel resto l'impugnata sentenza. Fininvest dovrà quindi risarcire la Cir di De Benedetti nella vicenda, legata alla cosiddetta 'guerra di Segrate' con un risarcimento al ribasso e, come ha stabilito la sentenza 21255 della Cassazione, dovrà sborsare 900mila euro di spese processuali. Quanto a Cir, la Suprema Corte rileva che ha subito un "danno ingiusto" conseguente a un "atto doloso (il comportamento corrotto del giudice Metta) che cagiona ad altri (la Cir) un evento di danno (la sentenza corrotta) ingiusto (conseguente alla ingiusta alterazione delle posizioni contrattuali) da cui scaturisce una conseguenza dannosa risarcibile (la transazione stipulata a diverse e pregiudizievoli condizioni), in costanza del doppio e necessario nesso di causalità, materiale e giuridico". Piazza Cavour fa notare che "la sentenza impugnata, secondo la quale la corruzione del componente del collegio aveva privato la Cir non tanto della chance di una sentenza favorevole, ma senz'altro, della sentenza favorevole, nel senso che, con Metta non corrotto, l'impugnazione del lodo sarebbe stata respinta, risulta conforme a diritto, non nel senso della sussistenza di un diritto a non vedersi annullato un lodo favorevole, bensì in quello di avere senz'altro ritenuto ingiusto il danno subito da Cir". La Cassazione nella sentenza sul Lodo Mondadori, parla anche di Silvio Berlusconi e, ripercorrendo quanto già fatto dalla Corte d'appello di Milano nel 2011, sottolinea come "la valutazione degli elementi ed argomenti di prova, condotta ai soli fini civilistici di ricondurre alla società Fininvest la responsabilità del fatto corruttivo imputabile anche al dottor Berlusconi, senza alcuna ulteriore finalità di ripercorrere un giudizio penale ormai concluso irrevocabilmente (con la prescrizione), risulta esente da vizi logico-giuridici e correttamente motivata". "Prendo atto con soddisfazione che dopo più di vent'anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la Cir, attraverso la mia persona, subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall'impegnarsi in politica" afferma in una nota Carlo De Benedetti commentando la sentenza con cui la Cassazione ha respinto il ricorso della Fininvest contro la Cir, editore di 'Repubblica'. "La spartizione del Gruppo Mondadori-Espresso avvenne a condizioni per me molto sfavorevoli per un grave motivo che all'epoca nessuno conosceva", spiega in una nota De Benedetti. "Ci sono voluti otto gradi di giudizio, cinque penali e tre civili, per arrivare a questa inappellabile decisione. La cifra definita è importante, ma - prosegue - occorre tener conto che essa è composta per meno di un terzo dal danno riconosciuto e per più dei due terzi dal semplice meccanismo di interessi e inflazione dovuto ai vent'anni trascorsi". "Questo percorso l'ho compiuto in solitaria e desidero ringraziare gli avvocati e i consulenti che a suo tempo ho scelto per la collaborazione che mi hanno sempre fornito. Questa cifra è destinata alla Cir e non a me, neanche indirettamente, avendo recentemente donato ai miei tre figli il controllo del Gruppo. A me - afferma ancora l'imprenditore - rimane la grande amarezza di essere stato impedito, attraverso la corruzione, di sviluppare quel grande gruppo editoriale che avevo progettato e realizzato. Avrò modo di ritornare sull'argomento", conclude. "La Cir non ha subito alcun danno - dice il presidente di Fininvest Marina Berlusconi, lo sa per primo Carlo De Benedetti che continua a straparlare di 'scippo'. Neppure un euro da parte nostra era ed è dovuto". "Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia. Rappresenta la conferma di un accanimento sempre più evidente. E la sua gravità lascia sgomenti". "Siamo dalla parte della ragione, lo abbiamo provato senza ombra di dubbio, ma ci vediamo ugualmente condannati a un autentico esproprio, che senza alcun fondamento colpisce così duramente uno dei più importanti gruppi imprenditoriali del Paese" aggiunge. "Il ridimensionamento molto modesto della somma determinata dalla Cassazione non intacca in alcun modo l'eccezionale peso dell'ingiustizia di cui siamo vittime. Al contrario, suona come una vera e propria beffa", sottolinea la primogenita di Silvio Berlusconi. Oggi la Cassazione "aveva la possibilità di cancellare quello che non esito a definire uno scandalo giuridico. Ha deciso di non farlo. E' una nuova, bruciante sconfitta per la giustizia, una ferita profonda per quanti si ostinano ancora a credere nei valori della giustizia e della verità. Ma noi non ci arrendiamo. Percorreremo tutte le strade che riguardo alla sentenza l'ordinamento consente perché questi valori possano tornare a essere rispettati", conclude. "Da vent'anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre aggredendolo su tutti i fronti - dice Marina Berlusconi - . E ora la magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori". "Tutto ciò è compatibile con la democrazia? Davvero si può far finta di niente di fronte ad una simile anomalia?", si legge nella nota. "Sappiamo meglio di tanti altri che le sentenze si devono rispettare, lo abbiamo dimostrato nei fatti eseguendo alla lettera quanto stabilito dai primi due gradi di giudizio. Però le sentenze ingiuste non solo si possono, si devono criticare. E anche questo, al di là delle motivazioni che leggeremo molto attentamente, è un verdetto in palese contrasto con la realtà dei fatti, ma anche con le regole del diritto". Immediate le reazioni dal Pdl. "Questa decisione sul Lodo Mondadori conferma ciò che Berlusconi dice e sospetta da tempo. Si tratta di un attacco al Berlusconi politico e cittadino" ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano ospite di Porta a Porta. "Io penso che l'azienda ricorrerà alle più alte sedi, anche internazionali" contro la decisione di oggi sul Lodo Mondadori. "La sentenza della Cassazione - sottolinea il senatore del Pdl e coordinatore nazionale del partito, Sandro Bondi - conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro: nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti". "Con una ormai ricorrente chirurgica tempestività, a 24 ore da un delicatissimo dibattito parlamentare sulla discutibile applicabilità della legge Severino al senatore Berlusconi, la magistratura colpisce ancora. ed emana una sentenza in cui traveste di certezza quelle che erano e rimangono delle congetture" dice il capogruppo Pdl a Montecitorio Renato Brunetta. "Se qualcuno - prosegue Brunetta - avesse avuto bisogno di un'ulteriore conferma della necessità di una riforma radicale della giustizia, oggi non può avere più dubbi. La domanda è sempre la stessa: perché i magistrati sono gli unici cittadini a non essere mai responsabili dei propri atti?". "La sentenza della Corte di Cassazione sul lodo Mondadori conferma che contro Silvio Berlusconi è in atto un vero e proprio attacco concentrico. Un'operazione di accerchiamento che, dopo la sentenza Mediaset e la conseguente interdizione, mira a colpirlo anche da un punto di vista patrimoniale" ha dichiarato il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani. "Chi ha condiviso - prosegue Schifani - le battaglie politiche con il presidente Berlusconi e i milioni di italiani che continuano a sostenerlo nelle urne, sanno però qual è la verità. Al di là di valutazioni processuali che pagano il prezzo del pregiudizio". "Al di là dell'accanimento politico-giudiziario nei confronti dell'uomo politico Silvio Berlusconi, al quale siamo tristemente abituati - sottolinea la deputata Pdl e sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Jole Santelli -, mi lascia veramente sgomenta la spregiudicatezza nei confronti delle sue aziende e il tentativo di creare grandi difficoltà a una realtà economica che, secondo buon senso, dovrebbe essere considerata un fiore all'occhiello della nostra economia, dando lavoro a oltre 60mila persone e producendo ricchezza nel paese. Questo significa voler fare del male all'Italia". "Il lodo Mondadori, come dice la parola, fu un accordo ma la Cassazione non lo sa - dice il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri -. Si nega l'evidenza con l'ennesima decisione contro Berlusconi. Prova di accanimento che ignora la realtà e rende sempre più intollerabile questa persecuzione". Per il vicepresidente dei deputati Pdl, Mariastella Gelmini "la sentenza di oggi è solo una battaglia persa di una guerra ancora da combattere fino in fondo", mentre per il deputato del Pdl Antonio Leone siamo di fronte a un vero e proprio accerchiamento: "Alla vigilia del primo voto sulla decadenza da senatore di Berlusconi, la Cassazione completa l'accerchiamento giudiziario al leader del centrodestra, bocciando anche il suo ricorso sullo stratosferico versamento di 564 milioni di euro a De Benedetti per il Lodo Mondadori altro capitolo, questa volta sul versante economico, di un'aggressione che dura da venti anni". Il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito parla di "una guerra a tutto campo" che, rimarca il vice presidente del Copasir, viene "portata avanti da certe toghe per colpire il nemico di sempre in ogni aspetto della sua esistenza. Sono sicuro che la famiglia Berlusconi, ancora una volta, supererà questo momento e resterà centrale sia in politica che nell'impresa. Certa magistratura si dia pace, non è finita". "La conferma dell'ingiusta e sproporzionata sentenza Mediaset - dichiara Daniela Santanchè, deputata del Pdl -, dimostra in modo inequivocabile che in questo Paese la magistratura ha licenza di uccidere persone, aziende e idee a prescidere dai fatti. Provo profondo disagio a appartenere a una classe politica che ha permesso che tutto ciò accadesse, ma non mi farò mai complice di chi ancora oggi subisce in silenzio per opportunità politica e codardia personale e si ostina a garantire l'impunità assoluta a magistrati inadeguati e in malafede". "Il mosaico della distruzione per via giudiziaria di Berlusconi si completa giorno dopo giorno, sentenza dopo sentenza" dichiara il deputato Pdl Gianfranco Rotondi. Della stessa opinione anche il senatore Pdl Lucio Malan che sottolinea come "la sentenza sul lodo Mondadori" costituisca "una certificazione della persecuzione giudiziaria a danno di Silvio Berlusconi, oggi condannato a pagare una somma enorme al vero capo della fazione politica a lui avversa per un danno mai causato. Parla di una intromissione nella competizione politica ed elettorale il deputato Pdl Laura Ravetto. "Il gruppo editoriale di De Benedetti da oggi può contare su strumenti economico finanziari in più per perseguire il vano tentativo di annientare Berlusconi e il suo movimento. Questo l'effetto di una sentenza che entra pesantemente nell'agone del confronto politico e nella competizione tra gruppi editoriali". "Di tutto o quasi è stato fatto al Presidente Berlusconi: condannato al carcere, condannato a decadere da senatore dopo essere stato eletto da dieci milioni di italiani e condannato all'incandidabilità privando così milioni di italiani del loro diritto di scegliere il proprio leader" dice la senatrice Pdl Manuela Repetti. "Ma non bastava. Oggi, con la sentenza definitiva sul lodo Mondadori - prosegue Repetti - si aggiunge un vero e proprio esproprio dei beni". "L'accerchiamento di alcuni magistrati militanti si stringe sempre di più attorno all'odiato nemico politico, Silvio Berlusconi - dice il deputato Pdl Stefania Prestigiacomo - . Il verdetto della Cassazione sul lodo Mondadori e' un ulteriore, pesante colpo assestato con forza per abbattere il capo di uno dei piu' grandi partiti italiani, il Pdl". Cosi' il deputato Pdl Stefania Prestigiacomo. "La decisione di oggi concorre a completare il quadro in cui è racchiusa l'uccisione giudiziaria del diritto di difesa di Silvio Berlusconi" dice il deputato Pdl e presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Francesco Paolo Sisto, mentre per il deputato Pdl, Catia Polidori "è palese che l'invidia per un qualcosa che costoro non hanno e non avranno mai li induce a dare ordini di scuderia che con lucidità e freddezza impongono l'annientamento sistematico del politico e ora persino dell'imprenditore Berlusconi" .

tag

Nuova opportunità per 15 giovani di essere assunti in Enel già durante il corso di laurea in Ingegneria presso Univaq

Muovere i primi passi nel mondo del lavoro già durante il percorso di studi universitari e sviluppare le competen...

Fiven lancia Duolly: l’AI Plug & Play che trasforma qualsiasi applicativo digitale in un GPT basato su contenuti esistenti

Si chiama Duolly e promette di cambiare per sempre il nostro modo di interagire con qualunque applicativo digitale. Pres...

Le ville da sogno a Mauritius con vista su Le Morne, patrimonio Unesco

Sulla costa sud-occidentale di Mauritius, un angolo remoto del mondo sembra aver dimenticato il tempo. Il Maradiva Villa...

Cnpr forum, il ‘caro energia’ registra nuovi sovraindebitamenti di famiglie e imprese

“Se vogliamo fronteggiare efficacemente gli effetti devastanti che il caro-energia sta producendo ai danni di fami...