Reggio Emilia, 4 mar. - (Adnkronos) - Ha 33 anni, e' un trans brasiliano, e' sposato dal 2006 con una donna che oggi ha 47 anni, madre di una figlia poco piu' che ventenne frutto di una precedente relazione, e dopo 7 anni di battaglie legali ha ricevuto dal giudice del Tribunale civile di Reggio Emilia, Annamaria Casadonte, l'accoglimento del ricorso che aveva presentato contro il rifiuto del permesso di soggiorno che aveva ricevuto nel 2012 dalla Questura reggiana. La lunga storia comincia nel 2006 quando il trans sposa la donna di 15 anni piu' grande di lui, prendendo la residenza in un appartamento che si trova a Reggio Emilia proprio di fronte alla Questura. Il 33enne chiede cosi' il permesso di soggiorno per motivi familiari che gli viene prima rilasciato, poi negato in quanto i controlli di Polizia finalizzati ad accertare la convivenza sotto il tetto coniugale danno sempre esito negativo. Non solo. Nel 2007, a seguito di un controllo, la Polizia trova nell'appartamento che doveva essere il domicilio della coppia, il brasiliano e altri 3 connazionali, tutti trans, elevando gli estremi per una denuncia per sfruttamento della prostituzione. Nessuna traccia, in questo caso, della moglie. Il trans, gravato dall'accusa dalla quale si difende dicendo di essere un intrattenitore in discoteca, presenta cosi' un primo ricorso al tribunale di Reggio Emilia che ordina alla Questura il rilascio del permesso. La Polizia esegue l'ordine del giudice, ma presenta in contemporanea, nel 2009, un reclamo alla corte d'Appello di Bologna che senza entrare nel merito, ma per un difetto di notifica all'interessato, annulla la decisione del Tribunale reggiano. La Questura adotta dunque un atto demolitorio di secondo grado e il permesso viene a tutti gli effetti nuovamente revocato. (segue)