Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Quando si trattò di acquistare per 600mila euro o poco più l'appartamento di via del Fagutale costato in realtà 1 milione e 700 mila euro, Claudio Scajola "era inconsapevole che l'imprenditore Diego Anemone avesse concordato tempo prima con le sorelle Papa, proprietarie dell'immobile, le modalità dell'ulteriore pagamento". Insomma, l'ex ministro dello Sviluppo economico al tempo dei fatti "non si è trovato nelle condizioni di conoscere il maggior prezzo di acquisto dell'immobile". E' questo quanto si legge nella motivazione delle sentenza con la quale il giudice Eleonora Santolini ha assolto con formula piena l'ex ministro dall'accusa di finanziamento illecito, prosciogliendo invece per prescrizione del reato l'imprenditore Anemone. Secondo il giudice, dunque, Scajola, convinto di spendere poco più di 600mila euro, era inconsapevole dell'intervento dell'imprenditore Anemone. Infatti "al momento della consegna alle sorelle Papa del denaro messo a disposizione dall'imprenditore (200mila euro al momento del preliminare e 900mila al rogito) dall'architetto Angelo Zampolini in una saletta attigua a quella del rogito, Scajola era assente. (segue)