Palermo, 17 giu. (Adnkronos) - Sono ancora tutti nei centri di accoglienza straordinaria e nelle chiese aperte per fronteggiare l'emergenza gli oltre 700 migranti arrivati domenica mattina, al porto di Palermo, con la nave Etna della Marina militare. Un numero ingente al quale si aggiungono i migranti dei precedenti sbarchi. "La gara di solidarietà è stata grande, nei nostri centri continuano ad arrivare scarpe e vestiti ma purtroppo non basta" dice all'Adnkronos Don Sergio Matalliano, presidente della Caritas Palermo, rilanciando l'appello dei giorni scorsi per gli aiuti ai migranti. "Le persone ci hanno portato molte cose - dice Don Sergio - ma si tratta soprattutto di abbigliamento. Quello che manca invece sono prodotti come dentifrici, spazzolini, bagno schiuma, pannolini per i bambini. Li fornisce la Prefettura ma loro sono tanti e non bastano". "Serve anche il riso perché loro non sono abituati a mangiare pasta - aggiunge il presidente di Caritas Palermo - Rinnovo quindi il mio appello: servono generi di prima necessità chi può portarceli lo faccia e chi vuole può fare una donazione tramite il sito della Caritas". Sono ancora ricoverati in ospedale invece sette dei diciannove migranti che al momento dello sbarco di domenica erano stati trasferiti nei nosocomi palermitani. Quattro sono ricoverati per ustioni di secondo grado all'Ospedale Civico, mentre tre si trovano all'ospedale Cervello per polmonite e per disidratazione. Le loro condizioni sono stabili.