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Como: omicidio Molteni, carabinieri eseguono due arresti (2)

domenica 27 marzo 2016

2' di lettura

(AdnKronos) - I due arrestati per l'omicidio di Alfio Vittorio Molteni, ucciso a Carugo, nel comasco, sono C. M., nato a Desio nel '70, originario di Strongoli e residente in Cesano Maderno, indagato per omicidio aggravato, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, rapina aggravata e danneggiamento seguito da incendio. In manette è finito poi P.S. nato a Crotone nell'88, residente a Cesano Maderno, indagato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio. Il 14 ottobre 2015, alle ore 20.50 circa, a Carugo, Alfio Vittorio Molteni, architetto di fama internazionale, veniva colpito da un colpo di pistola alla coscia, di fronte al cancello della propria abitazione. Moriva poco dopo per emorragia. I malfattori, dopo l’azione di fuoco, almeno due secondo le testimonianze, si allontanavano a bordo dell’autovettura VW Polo della vittima, abbandonandola poi in fiamme, nell’area industriale di Paderno Dugnano. Nel corso del sopralluogo eseguito dai Carabinieri, è stata rinvenuta una Fiat Uno di colore blu utilizzata dagli autori dell’agguato. Le indagini hanno iniziato a svilupparsi con un'analisi accurata della vita relazionale di Molteni, anche sui supporti informatici ed elettronici a disposizione. A metà dicembre i primi risultati con l'arresto di coloro che avevano procurato l'auto al gruppo coinvolto nell’omicidio di Molteni. Successivamente, l’analisi del traffico telefonico e l’esame dei filmati delle telecamere, fornivano importanti fonti di prova per l’individuazione di soggetti la cui posizione è strettamente legata all'omicidio. E' da questo momento che gli inquirenti arrivano a C.M., il cui traffico telefonico è risultato compatibile sia con l’omicidio di Carugo sia con il successivo spostamento sul luogo dove è stata abbandonata l'auto della vittima. proprio in quel luogo è stata ripresa un’autov Mercedes Classe A, dello stesso tipo di quella in uso al C.M., che giungeva sul posto, precedendo l’autovettura della vittima.

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